Il cuore della Siberia nella morsa del gelo: toccati i -54,3°C

Un'anomalia termica sposta il cuore del freddo russo verso Ovest, con temperature che non si registravano da oltre vent'anni in questo periodo

Un’intensa e precoce ondata di gelo sta interessando vasti settori della Siberia centrale, riscrivendo le statistiche meteorologiche di inizio stagione. Mentre l’attenzione è solitamente rivolta verso la Yakuzia orientale, nelle ultime ore è l’area del fiume Vivi a detenere il primato del freddo. La stazione meteorologica di Kerbo/Vivi River ha registrato il valore record di -54,3°C, stabilendo la temperatura più bassa dell’intera stagione invernale russa fino ad ora. Questo dato non è isolato: l’intera massa d’aria gelida ha portato valori estremi su un’ampia area geografica.

Particolarmente significativo è il dato di Strelka-Chunya, dove il termometro è sceso a -51,0°C. Climatologicamente parlando, si tratta di un evento raro per la prima decade di dicembre; per trovare un valore così basso in questa località così presto bisogna risalire al 2002, quando il 2 dicembre si toccarono i -54,3°C. Altre stazioni, come Kislokan (-50,1°C) e Mutoray (-50,0°C), hanno infranto la barriera psicologica dei 50 gradi sotto zero.

Il paradosso meteorologico di questa configurazione risiede nel confronto con Oymyakon. Il tradizionale “Polo del Freddo” mondiale sta registrando condizioni definite “miti” per i suoi standard, evidenziando uno spostamento del nucleo del Vortice Polare che ha concentrato il raffreddamento molto più a Ovest del solito.

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