La danza infuocata del Kilauea: il vulcano hawaiano si infuria e distrugge una webcam | VIDEO

Il Kilauea non è il vulcano più grande delle Hawaii, mal 1983 ha mostrato una regolarità eruttiva che lo rende un vero laboratorio naturale e una meta irrinunciabile

Il Kilauea torna a dare spettacolo

Il Kīlauea, uno dei vulcani più attivi al mondo, è tornato a incantare e preoccupare allo stesso tempo. Fontane di lava alte tra i 15 e i 30 metri si sono alzate dal suo cratere principale, Halemaʻumaʻu, regalando immagini impressionanti e segnando quasi un anno esatto dall’inizio dell’eruzione attuale, iniziata il 23 dicembre 2024. A comunicarlo sono stati gli esperti dell’US Geological Survey (USGS), secondo cui le altezze delle fontane stanno aumentando rapidamente. L’episodio più recente, il 38° impulso di lava e gas proveniente dalle profondità della Terra, è cominciato alle 08:45 del mattino ora locale, ed ha avuto picchi di intensità tali da distruggere una delle webcam di monitoraggio (video a corredo dell’articolo). Si tratta di fenomeni relativamente brevi: questi picchi di attività tendono infatti a durare non più di un giorno.

Un’eruzione “contenuta” ma intensa

Per ora, tutta l’attività rimane circoscritta all’interno del cratere Halemaʻumaʻu, situato nel cuore dell’Hawaii Volcanoes National Park. Le autorità rassicurano che gli aeroporti vicini non dovrebbero essere influenzati da gas o ceneri vulcaniche. Ciò non significa, però, che gli scienziati abbassino la guardia: sono in corso monitoraggi continui per la presenza di elevate concentrazioni di gas vulcanici e per un fenomeno affascinante ma insidioso, noto come “capelli di Pele”. Si tratta di sottilissimi filamenti di vetro vulcanico, prodotti dalle fontane di lava, che possono essere trasportati dal vento fino a 15 km dalla bocca eruttiva e cadere al suolo entro un raggio di 1-3 km. A causa della loro natura vetrosa, possono rappresentare un rischio per pelle, occhi e vie respiratorie.

Un gigante piccolo ma inarrestabile

Il Kīlauea non è il vulcano più grande delle Hawaii – un primato che spetta al maestoso Mauna Loa – ma è sicuramente il più dinamico. Dal 1983 ha mostrato una regolarità eruttiva che lo rende un vero laboratorio naturale per vulcanologi e una meta irrinunciabile per turisti e fotografi. Le sue colate, spesso ben visibili dall’alto con voli in elicottero, trasformano continuamente il paesaggio e forniscono preziose informazioni sui meccanismi eruttivi dei vulcani a scudo.

Spettacolo naturale e monito scientifico

Le recenti fontane di lava rappresentano un’ulteriore dimostrazione di come il Kīlauea continui a modellare il territorio hawaiano con cicli eruttivi brevi ma spettacolari. Per gli scienziati, ogni nuovo impulso è un’opportunità per comprendere meglio il comportamento di uno dei sistemi vulcanici più studiati del pianeta; per i residenti e i visitatori, è un promemoria della forza – affascinante e imprevedibile – della natura.

Finché l’attività rimarrà confinata nel cratere, lo spettacolo potrà essere ammirato in sicurezza. Ma come sempre accade alle pendici dei vulcani, la parola d’ordine resta prudenza, mentre l’isola si prepara ad assistere – ancora una volta – all’infuocata danza del Kīlauea.

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