La Finlandia alza lo scudo elettronico: nuovi jammer e detector contro la minaccia dei droni russi

Nuovi jammer, rilevatori e mirini avanzati per contrastare le minacce UAV, mentre Helsinki accelera l’addestramento dei piloti

La Finlandia ha annunciato l’acquisizione di centinaia di disturbatori e rilevatori di droni, un passo significativo nel rafforzamento delle sue capacità difensive in un contesto europeo sempre più segnato da tensioni e minacce aeree. La decisione arriva mentre i Paesi sul fianco orientale della NATO incrementano la propria sicurezza dopo l’invasione russa dell’Ucraina e una serie di recenti intrusioni nello spazio aereo del continente. L’utilizzo massiccio di droni nel conflitto ucraino dal 2022 ha accelerato la corsa dell’Alleanza Atlantica allo sviluppo di misure anti-UAV. L’urgenza è diventata ancora più evidente dopo che, a settembre, circa venti presunti droni russi sono penetrati nello spazio aereo polacco prima di essere abbattuti.

A confermare i nuovi investimenti è stato il colonnello Mano-Mikael Nokelainen, Ispettore della Difesa Aerea finlandese, che ha illustrato a Reuters l’acquisto di centinaia di SkyWiper Omni Max, disturbatori prodotti dall’azienda lituana NT Service. I sistemi generano una sorta di “cupola protettiva” estesa per centinaia di metri, capace di bloccare segnali di controllo, video e navigazione dei droni. Verranno installati attorno a infrastrutture considerate critiche, come basi militari e aree strategiche.

“È molto importante per l’autoprotezione delle truppe: permette di impedire ai droni di sorvolare i nostri uomini”, ha spiegato Nokelainen. La Finlandia, che confina con la Russia, è entrata nella NATO nel 2023.

Gli altri ‘acquisti’

Oltre ai jammer, le Forze di Difesa hanno acquistato rilevatori di droni portatili Airfence, prodotti dall’azienda finlandese Sensofusion, e i mirini aggiuntivi Smash della Smartshooter israeliana, che consentono di prendere di mira e abbattere UAV con maggiore precisione. Le nuove tecnologie sono pensate per contrastare soprattutto i piccoli droni da ricognizione, sempre più diffusi e difficili da individuare.

Il Paese dispone inoltre di una flotta di quasi 1.000 droni FPV (First-Person View) per attività di addestramento, prodotti in parte negli Stati Uniti e in parte dall’azienda finlandese Insta. Secondo il tenente generale Pasi Valimaki, comandante dell’Esercito finlandese, verranno formati fino a 500 nuovi piloti di droni all’anno. La Finlandia prevede di acquistare ulteriori UAV di diverse dimensioni e funzioni nel 2025, insieme a nuove contromisure, ma senza accumulare scorte eccessive: la tecnologia nel settore evolve troppo rapidamente per investimenti massicci a lungo termine.

“Dobbiamo ottimizzare il numero degli acquisti in base alla missione di addestramento. E, parallelamente, costruire una capacità produttiva per condizioni di crisi”, ha sottolineato Valimaki.

La diffusione dei droni ha trasformato radicalmente il modo di combattere, aggiungendo una dimensione tecnologica decisiva alla guerra moderna. UAV manovrati a distanza possono individuare e neutralizzare bersagli con rapidità, mentre voli di droni di origine sconosciuta hanno disturbato più volte lo spazio aereo europeo negli ultimi mesi. Durante un’esercitazione nella base di Niinisalo, i soldati hanno simulato tattiche di occultamento in foresta per sfuggire alla sorveglianza delle videocamere aeree. Uno di loro ha osservato come la presenza dei droni abbia reso il campo di battaglia più insidioso che mai. “Se un drone individua anche un solo combattente, potrebbe rivelare la posizione dell’intero gruppo”, ha dichiarato.

L’accelerazione finlandese nell’adozione di tecnologie anti-drone riflette una tendenza più ampia in Europa: le guerre del futuro, e sempre più spesso anche quelle del presente, si giocano anche nel silenzio del cielo, tra sensori invisibili, segnali disturbati e macchine che volano senza pilota.

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