Una nuova e intensa fase di maltempo si prepara a colpire il Mediterraneo orientale, con effetti potenzialmente severi sul settore di Gaza e sulle aree immediatamente circostanti. Le più recenti simulazioni atmosferiche indicano l’approfondimento di una saccatura depressionaria molto attiva, destinata a isolarsi in un minimo ciclonico organizzato che si muoverà lentamente verso il Levante nei prossimi due-tre giorni. L’elemento di maggiore preoccupazione è legato alla presenza di aria fredda in quota, con temperature prossime ai –20 °C a 500 hPa: un valore che fornisce energia potenziale elevatissima ai moti convettivi, favorendo temporali intensi, raffiche improvvise e fenomeni localmente violenti.
Il tutto sarà accompagnato da un sensibile rinforzo dei venti, inizialmente dai quadranti sud-occidentali e poi in rotazione nord-occidentale al passaggio del minimo, in un contesto di meteo fortemente perturbato.
Le fasi del peggioramento: piogge in rapida intensificazione
Il peggioramento seguirà una classica evoluzione in tre tempi. Nella prima fase, tra le prossime ore e la giornata di giovedì mattina, si assisterà a un aumento graduale della nuvolosità con le prime precipitazioni irregolari, talvolta già moderate, che interesseranno soprattutto la fascia costiera. In questa fase prefrontale il vento tenderà a rinforzare da sud-ovest, con mare in progressivo aumento.

La fase più critica è attesa tra giovedì e venerdì, quando il fronte principale della depressione investirà direttamente la fascia costiera e le zone interne: sono previste piogge diffuse, rovesci intensi, temporali con possibili grandinate e raffiche di vento che potranno superare i 70–80 km/h. In questo lasso di tempo gli accumuli pluviometrici potranno diventare rilevanti, con valori stimati tra 50 e 90 mm, localmente superiori nelle aree più esposte e lungo il litorale.
Nel corso del fine settimana, pur con una progressiva perdita di organizzazione del sistema, resteranno condizioni di instabilità atmosferica, con rovesci intermittenti, clima più freddo e ventilazione ancora sostenuta, prima di un possibile miglioramento solo tra domenica e lunedì. La persistenza del maltempo renderà il terreno sempre più saturo e quindi più vulnerabile a allagamenti e smottamenti.
Perché il rischio idrogeologico è elevato
L’arrivo di piogge così intense su suoli già fragili e su un territorio densamente urbanizzato aumenta in modo marcato il pericolo di allagamenti rapidi, ruscellamenti violenti e veri e propri flash flood. La criticità è ulteriormente aggravata dalla presenza di reticoli di drenaggio limitati, superfici impermeabili estese e infrastrutture danneggiate o precarie, che riducono la capacità di smaltire grandi quantitativi d’acqua in tempi brevi.
Nei contesti più vulnerabili, in particolare nei campi di sfollati e nelle aree abitative temporanee, il rischio non è solo idraulico ma anche igienico-sanitario, a causa della possibile formazione di acque stagnanti, del danneggiamento delle reti di raccolta e della contaminazione di pozzi o sistemi fognari. In queste aree una singola notte di piogge torrenziali può avere conseguenze molto più gravi rispetto a contesti urbani pienamente infrastrutturati.
Vento, temporali e strutture leggere a rischio
Oltre alle piogge, un fattore critico sarà rappresentato dal vento forte associato alla circolazione ciclonica. Le raffiche potranno arrecare danni a tende, coperture fragili, strutture leggere e linee provvisorie, oltre a rendere pericolose le operazioni di soccorso durante i picchi del maltempo. Nelle fasi temporalesche più intense non sono da escludere raffiche lineari improvvise, in grado di peggiorare rapidamente le condizioni di sicurezza in spazi aperti e affollati.
La combinazione di vento burrascoso, mare agitato e rovesci violenti potrà inoltre rendere difficoltosi gli spostamenti lungo la costa, con rischio di allagamenti su strade litoranee e tratti depressi, soprattutto in prossimità dei principali punti di scolo.
Una delle fasi più intense di maltempo della stagione
Nel complesso, il sistema in arrivo presenta caratteristiche pienamente compatibili con una depressione invernale profonda, alimentata dal contrasto tra aria fredda in quota e masse d’aria più miti e umide nei bassi strati. Questo tipo di configurazione è tra le più efficienti nel produrre fenomeni violenti a scala locale, soprattutto in aree esposte come quelle del Mediterraneo orientale e del settore di Gaza.
Le prossime 72 ore richiederanno dunque massima vigilanza meteorologica e operativa, perché l’evento potrebbe rappresentare una delle ondate di maltempo più severe dell’intera stagione per il settore di Gaza.


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