Nobel, gli assenti illustri alla cerimonia di Oslo

La premiata per il Premio Nobel per la Pace Maria Corina Machado non è attualmente in Norvegia e non parteciperà alla cerimonia questo pomeriggio a Oslo

Maria Corina Machado, leader dell’opposizione venezuelana, non parteciperà alla cerimonia di consegna del Premio Nobel per la Pace a Oslo: sarà rappresentata dalla figlia, poiché vive in clandestinità in Venezuela e non è chiaro se avrebbe potuto lasciare il Paese. Non è però la prima vincitrice impossibilitata a ritirare il premio di persona. Nel 2023, l’attivista iraniana Narges Mohammadi ha celebrato il Nobel dal carcere di Evin; i suoi figli gemelli hanno letto un discorso scritto dalla madre. L’attivista bielorusso Ales Bialiatski, in carcere dal 2022, è stato rappresentato dalla moglie Natalia Pinchuk. Il dissidente cinese Liu Xiaobo, detenuto fino alla morte nel 2017, non poté ritirare il premio del 2010; simbolicamente la sua sedia rimase vuota. Aung San Suu Kyi, vincitrice nel 1991, era agli arresti domiciliari e rifiutò di viaggiare: a Oslo andarono i figli e il marito. Lech Walesa, attivista polacco di Solidarnosc, temeva di non poter tornare a casa e fu rappresentato dalla famiglia. Andrej Sacharov, dissidente sovietico premiato nel 1975, non fu autorizzato a partire e fu rappresentato dalla moglie Elena Bonner. Nel 1973 Henry Kissinger e Le Duc Tho rifiutarono o evitarono la cerimonia per motivi politici. Carl von Ossietzky, giornalista tedesco, vinse il Nobel nel 1935 mentre era in un campo di concentramento nazista e morì in prigionia nel 1938.

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