Passeggiata record per gli astronauti cinesi: trovate crepe sulla capsula Shenzhou-20

Gli astronauti cinesi hanno ispezionato i danni alla capsula Shenzhou-20 durante un'attività extraveicolare durata ben 8 ore

La minaccia sempre più concreta dei detriti spaziali ha appena fornito una nuova, inquietante prova: la capsula Shenzhou-20, attraccata alla stazione spaziale cinese Tiangong, ha riportato crepe ai finestrini a causa dell’impatto con un frammento di spazzatura orbitale. A rilevarlo sono stati 2 astronauti cinesi, protagonisti di un’impegnativa attività extraveicolare (EVA) durata 8 ore, eseguita ieri 9 dicembre. L’aumento del numero di detriti in orbita bassa terrestre rappresenta oggi una delle minacce più serie per le infrastrutture spaziali.

Una missione complessa e delicata

I membri dell’equipaggio della missione Shenzhou-21 – il comandante Zhang Lu, 48 anni, l’esordiente Wu Fei, 32 anni, e Zhang Hongzhang, 39 anni – conducono da settimane verifiche e operazioni tecniche su Tiangong. Durante l’EVA, Zhang Lu e Wu Fei hanno svolto tre compiti fondamentali:

  • ispezione e fotografica dei finestrini danneggiati della capsula Shenzhou 20;
  • installazione di nuovi sistemi di protezione antidetriti sulla stazione;
  • sostituzione del rivestimento multistrato del sistema di controllo termico.

Il lavoro è stato coordinato da Zhang Hongzhang, rimasto all’interno del modulo orbitale per assistere le operazioni.

L’uscita nello Spazio segna anche un primato: Wu Fei, il più giovane astronauta del corpo cinese, è diventato la persona più giovane del Paese ad aver effettuato una passeggiata spaziale.

Danni da detriti: un rischio crescente

Shenzhou-20 è arrivata a destinazione ad aprile con 3 astronauti a bordo, con una permanenza programmata di 6 mesi. Il rientro era previsto per il 5 novembre, ma l’individuazione di crepe nei finestrini – attribuite a un impatto con un frammento di detrito orbitale – ha cambiato i piani.

Dopo un’analisi approfondita, la capsula è stata dichiarata insicura per il rientro atmosferico. L’equipaggio ha così utilizzato un’altra navicella, la Shenzhou-21, arrivata in orbita nella notte di Halloween, tornando sulla Terra il 14 novembre.

Per garantire una via di fuga sicura agli astronauti attualmente in orbita, il 24 novembre la Cina ha lanciato Shenzhou-22, una capsula senza equipaggio che fungerà da veicolo di rientro per la missione in corso.

La capsula Shenzhou-20, invece, tornerà sulla Terra senza equipaggio in una data che deve ancora essere annunciata. L’EVA di questa settimana ha probabilmente fornito agli ingegneri una valutazione più completa del suo stato.

Proteggere Tiangong

L’aumento del numero di detriti in orbita bassa terrestre – generati da vecchi satelliti, collisioni, test antimissile e frammentazioni casuali – rappresenta oggi una delle minacce più serie per le infrastrutture spaziali. Le recenti passeggiate spaziali per rinforzare la protezione di Tiangong, incluso l’intervento di ieri, confermano che il problema è ormai al centro delle strategie operative cinesi.

Ogni frammento, anche grande pochi millimetri, può viaggiare a oltre 25mila km/h: abbastanza per perforare cavi, pannelli solari o oblò, come nel caso di Shenzhou-20.

Un monito per il futuro

L’incidente ricorda quanto sia urgente una gestione internazionale condivisa del problema dei detriti. Le grandi potenze spaziali investono in nuovi scudi, sistemi di tracciamento sempre più precisi e tecnologie per la rimozione attiva dei rifiuti orbitali, ma il ritmo con cui cresce la popolazione di oggetti pericolosi in orbita richiede soluzioni globali.

La Cina continua a sviluppare Tiangong come infrastruttura di lungo periodo, e gli astronauti di Shenzhou-21 hanno dimostrato di essere pronti ad affrontare le sfide tecniche poste da un ambiente orbitale sempre più affollato.

La crepa sulla Shenzhou 20 è un piccolo segno visibile di un grande problema invisibile: lo Spazio, pur sembrando immenso, si sta facendo stretto.

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