Nella maggior parte dei paesi europei e del mondo in matematica i bambini maschi di 4ª e 5ª elementare mostrano risultati medi più alti rispetto alle bambine femmine. Solo in Giordania non si evidenziano differenze statisticamente significative in nessuno dei due gradi. L’Italia detiene un triste primato a favore dei maschi che nelle regioni del Centro arriva a ben 30 punti. E’ quanto emerge dall’indagine Iea Timss 2023 Longitudinal Study, in corso di presentazione oggi. In Italia infatti il divario registrato risulta il più elevato tra quelli osservati: in entrambe le rilevazioni (4ª e 5ª elementare) gli studenti ottengono punteggi superiori di 21 punti rispetto alle studentesse.
Queste differenze a favore dei bambini risultano statisticamente significative in tutte le aree geografiche, e variano da 17 punti nel Nord Ovest, sia nel 2023 sia nel 2024, fino a raggiungere 32 punti nel Centro nel 2023 e 33 punti nel 2024. “L’Italia ha un triste primato: è il paese con la differenza a vantaggio dei maschi più elevata e che non diminusce nel tempo. Questa differenza di punteggio è piu marcata al Centro: sono oltre i 30 punti di differenza in 5 primaria tra bambine e bambini“, hanno spiegato Laura Palmerio ed Elisa Caponera di Invalsi.
Anche nelle scienze In Italia il divario registrato è in favore dei maschi con 7 punti in più in quarta primaria nel 2023 e 8 punti in quinta primaria nel 2024. Queste differenze a favore dei bambini risultano statisticamente significative nell’area geografica del Centro con 14 punti in più nel 2023 e 13 punti in più nel 2024. “Questo studio è interessante e utile, ci aiuta a spostare l’attenzione dalle graduatorie ad altri aspetti. A differenza di quanto avviene negli studi ordinari, infatti, qui conta soprattutto quanto avviene nel nostro paese, meno quanto avviene negli altri“, ha osservato Roberto Ricci, presidente di Invalsi, che ha anche invitato a notare come, sul tema delle diseguaglianze di genere, se in questo studio c’è a favore dei maschi per la matematica e le scienze, in altri c’è sul tema della lettura, con risultati “i forse più drammatici rispetto alla matematica“”. “Il metodo longitudinale apre nuove prospettive consentendo confronti tra paesi. I dati offrono indicazioni fondamentali per individuare strategie mirate per rafforzare le competenze degli studenti. Lo studio fornisce dati di elevata qualità che rappresentano una opportunità preziosa per la promozione dell’equità educativa“, ha detto in un messaggio inviato agli organizzatori il ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara. L’Indagine Iea Timss 2023 Longitudinal Study ha coinvolto oltre 4 mila studenti



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