La tempesta Byron si abbatte sulla Striscia di Gaza, dove da oggi a venerdì sera sono attese piogge intense, venti violenti e grandinate improvvise. In un’area dove centinaia di migliaia di persone vivono in tende improvvisate, l’allerta meteo lanciata dal Dipartimento meteorologico palestinese si intreccia con una crisi umanitaria già drammatica. Secondo Al Jazeera, la maggior parte delle reti fognarie comunali è stata distrutta o gravemente danneggiata dai bombardamenti degli ultimi anni. Di conseguenza, l’acqua delle inondazioni potrebbe mescolarsi con acque reflue non trattate, aumentando in modo significativo il rischio di malattie come dissenteria e colera. La situazione è resa ancora più critica dall’interruzione della raccolta dei rifiuti: enormi cumuli di scarti, tra cui materiali medici, plastica e resti animali, potrebbero essere trascinati dalle piogge nelle aree dove si sono rifugiati gli sfollati.
Anche le falde acquifere utilizzate dai residenti rischiano la contaminazione, mentre molte aree potrebbero trasformarsi in bacini stagnanti a causa del blocco delle stazioni di drenaggio. In un sistema sanitario ormai al collasso dopo anni di guerra, cliniche e ospedali non dispongono delle risorse necessarie per fronteggiare un possibile aumento di infezioni e malattie legate alla mancanza di acqua pulita.


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