Tumori “senza orologio”: così alcune cellule cancerose sfuggono ai segnali di stress

Uno studio dell’Okinawa Institute of Science and Technology svela come il cancro possa eludere il “cronometro” che protegge le cellule dai danni

Alcuni tumori riescono a “perdere il senso del tempo” per evitare le risposte di emergenza che normalmente salvaguardano l’integrità cellulare. È quanto emerge da una ricerca pubblicata su Nature Communications e condotta all’Okinawa Institute of Science and Technology (OIST) da un team guidato da Franz Meitinger e Hazrat Belal. Gli scienziati hanno studiato il ruolo della proteasi USP28, una proteina chiave nel cosiddetto cronometro mitotico: un sistema di sicurezza che si attiva quando la divisione cellulare dura troppo a lungo, segnalando possibili danni al DNA o instabilità cromosomica. Se il cronometro scatta, la cellula può arrestare il ciclo o autodistruggersi, evitando così rischi tumorali.

Il lavoro rivela che molte cellule cancerose alterano proprio USP28, spesso tramite mutazioni nella regione C-terminale, impedendo l’attivazione del cronometro. Così la proteina non riesce più a stabilizzare p53, il noto soppressore tumorale responsabile delle risposte allo stress. Senza questo blocco, le cellule continuano a dividersi indisturbate, favorendo la crescita della massa tumorale.

Comprendere questi meccanismi, spiegano gli autori, potrà guidare lo sviluppo di nuove terapie antimitotiche mirate, capaci di ripristinare il controllo sul tempo cellulare e potenziare i trattamenti oncologici futuri.

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