Vecchi farmaci per nuove possibili terapie oncologiche

AIRC finanzia un progetto coordinato dal professor Francesco Raimondi del gruppo di Bioinformatica della Scuola Normale Superiore. Obiettivo: studiare l’utilizzo dei recettori GPCRs anche per contrastare lo sviluppo tumorale

AIRC, la Fondazione per la ricerca sul cancro, finanzierà per 5 anni il gruppo di Bioinformatica della Scuola Normale Superiore per un progetto sul possibile potenziamento delle terapie antitumorali attraverso la comprensione dei meccanismi di funzionamento di ‘G Protein-coupled receptors (GPCRs)’, la più ampia classe di recettori della membrana cellulare, usati finora per numerosi farmaci già approvati ma in altri ambiti, come ad esempio quello neurologico e cardiovascolare.

Il progetto, il cui coordinatore scientifico è il professor Francesco Raimondi, vuole investigare in profondità, attraverso l’utilizzo di Intelligenza Artificiale per analizzare una sterminata mole di dati genomici, il funzionamento di questi recettori, che stanno emergendo anche come importanti mediatori dell’interazione tra il tumore e il suo microambiente. L’obiettivo è identificare nuove strategie di uso di farmaci già adoperati per altri setting clinici per ridurre anche la crescita e la progressione tumorale.

“Boosting anti-cancer therapies via GPCR targeting and AI”, questo il nome del progetto (che riceve 875.000 euro attraverso un Investigator Grant di AIRC), sarà sviluppato all’interno del Laboratorio di Biologia della Scuola Normale Superiore (BIO@SNS) a Pisa. Oltre a collaborazioni di lunga data con il gruppo di Silvio Gutkind (UCSD, University of California San Diego, USA) ed Asuka Inoue (University of  Kyoto & Tohoku, Giappone), per lo studio della segnalazione di GPCRs nel cancro, e con il gruppo di Antonino Cattaneo (EBRI Roma) per lo sviluppo e applicazione di nanobodies per l’interferenza di queste vie, nuove collaborazioni sono state avviate per traslare i metodi più innovativi di AI su due tipi di tumore gastrointestinali: l’adenocarcinoma pancreatico duttale (in collaborazione con il gruppo di Gioacchino Natoli, IEO Milano) e l’epatocarcinoma.

Per quest’ultima patologia è stato creato un nucleo di collaborazione d’eccellenza a livello regionale toscano, con Davide Ghinolfi (UO Chirurgia Epatica e del Trapianto di Fegato  dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Pisana), che fornirà i campioni di tessuto epatico di pazienti sottoposti a resezione o trapianto di fegato per epatocarcinoma; Chiara Raggi (Laboratorio di epatologia dell’Università di Firenze), che creerà modelli in vitro di epatocarcinoma per la validazione di farmaci, e Chiara Mazzanti (Fondazione Pisana per la Scienza) che effettuerà la profilazione omica dei campioni.

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