Venezia, Cittadini per l’aria: “Via le navi da crociera dalla laguna a tutela della salute umana”

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Con il referendum di domenica 18 giugno – si legge in una nota di Cittadini per l’aria onlus con Ambiente Venezia, e Comitato No Grandi Navi-Laguna bene comune, Ecoistituto del Veneto Alex Langer, Italia Nostra (Venezia), Movimento dei consumatori (Venezia), We are here Venice – Venezia lanci un segnale forte per un cambiamento di passo a supporto di un turismo che non danneggia le città di porto e, a livello nazionale, per la creazione di una zona a basse emissioni nel Mediterraneo.

Distanza1Con grandi investimenti in marketing le compagnie di crociera cercano di avvalorare l’immagine di un settore produttivo pulito e rispettoso dell’ambiente. Ma è vero il contrario. L’industria delle crociere contribuisce all’inquinamento atmosferico minacciando l’ambiente e la nostra salute. Le navi da crociera – in navigazione – utilizzano olio combustibile pesante che arriva ad avere un contenuto di zolfo 2700 volte maggiore di quello del gasolio per autotrazione. Anche considerando il limite dello 0.1% previsto dall’accordo volontario Blue Flag siglato dalle compagnie da crociera per la navigazione nella Laguna di Venezia e imposto per le navi all’ormeggio, tale concentrazione di zolfo è comunque 100 volte superiore a quella imposta per i combustibili usati sulla terraferma[1]. La stragrande maggioranza delle navi da crociera, inoltre, non utilizza alcuna tecnologia di abbattimento delle emissioni, come invece accade per i veicoli su strada,  e lascia dunque dietro di sé grandi quantità di inquinanti atmosferici (particolato, black carbon, ossidi di zolfo – Sox – e di azoto – NOx) che danneggiano gli ecosistemi, contribuiscono all’acidificazione e all’eutrofizzazione del suolo, delle acque e delle zone costiere,  alla solfatazione dei materiali lapidei che è particolarmente grave nelle città d’arte. Inquinanti dell’aria responsabili, ancor prima, di gravi malattie per gli esseri umani come il cancro, l’asma, le malattie cardiovascolari e neurologiche e che causano, solo quelli derivanti dalla navigazione, la morte prematura cinquantamila persone all’anno in Europa.

A  Venezia, nel 2016, sono stati violati praticamente tutti i limiti e valori obiettivo per gli inquinanti atmosferici previsti dalla legge a tutela della salute umana[2] e, dunque, il problema è particolarmente grave e sentito perché le navi da crociera percorrono la laguna per chilometri dalla bocca di Lido e l’intero canale della Giudecca, costeggiando il centro della città ad una distanza di poche decine di metri dalle abitazioni, fino ad ormeggiare alla stazione Marittima, nella città storica, vicino alle case di Santa Marta, e non lontano da varie scuole.”

L’evidenza scientifica recente” ricorda Anna Gerometta Presidente di Cittadini per l’aria, “indica che il particolato primario emesso dalle navi ha una dimensione prevalentemente ultrafine o sotto forma di nano-particelle[3] che sono le più pericolose per la salute umana.  E ci indica anche che a Venezia l’82% degli IPA – gli idrocarburi policiclici aromatici – il cui effetto cancerogeno per l’uomo è riconosciuto dallo IARC, deriva dal trasporto navale[4]. Ecco perché è ora di agire, allontanando le grandi navi dal Bacino di San Marco e proteggendo la salute dei veneziani e dei turisti che scelgono Venezia per una vacanza immersa nell’arte, lontano da inquinanti atmosferici che mettono a rischio la salute umana anche in seguito a una esposizione a breve termine.

In questi anni nulla di serio è stato fatto per mitigare queste emissioni: non vi è alimentazione a terra, le navi bruciano carburante molto inquinante per generare elettricità in banchina, tenendo i motori accesi 24 ore su 24 nel cuore dell’abitato urbano ove la popolazione è dunque esposta a questi inquinanti in maniera cronica” ricorda Luciano Mazzolin dell’associazione Ambiente Venezia.

Cittadini per l’Aria, nell’ambito della campagna “Facciamo respirare il Mediterraneo”, rende oggi noti i dati delle nuove misurazioni[5] delle polveri ultrafini effettuate recentemente alle Zattere e alla Giudecca da Axel Friedrich, consulente di NABU, al passaggio di MSC Musica e Costa Deliziosa: “I picchi registrati al passaggio indicano emissioni di particolato ultra fine pari a quasi 30 volte i valori che si registrano nei luoghi ove l’aria è pulita. Emissioni simili a quelle che presumibilmente si abbattono quotidianamente sull’abitato di fianco alla Stazione Marittima, sulle migliaia di studenti che frequentano le Università di Ca’ Foscari e Iuav, sui bambini che frequentano le scuole dei dintorni durante lo stazionamento delle navi da crociera in porto e sulle case della città al passaggio delle navi.

Distanza 5Studi recenti indicano che la popolazione che risiede entro 500 mt da un porto ove stazionano grandi navi e traghetti ha un incremento di mortalità pari al 31% per tumori al polmone e del 51% per malattie neurologiche[6]. Basta al riguardo guardare, usando google maps, le distanze fra le navi di passaggio ed in stazionamento a Venezia per rendersi conto che questa contiguità fra le grandi navi e la popolazione di Venezia deve terminare al più presto.

Cittadini per l’aria, Ambiente Venezia, e Comitato No Grandi Navi-Laguna bene comune, Ecoistituto del Veneto Alex Langer, Italia Nostra (Venezia), Movimento dei consumatori (Venezia), We are here Venice invitano “i cittadini veneziani a votare SI al referendum di domenica 18 giugno per allontanare le grandi navi dalla laguna, e le autorità responsabili a sostenere l’istituzione, al più presto, di una zona a basse emissioni nel Mediterraneo, attivandosi altresì affinché tutte le navi usino combustibili a basso tenore di zolfo e adottino tecniche di post-trattamento e riduzione delle emissioni di PM e NOx.”

E’ ora che Venezia pensi alla salute dei suoi cittadini e dei turisti che la visitano” conclude Anna Gerometta “e a preservare il proprio patrimonio artistico, ergendosi a simbolo di un futuro più sostenibile in cui l’Italia ha già dimostrato di credere ipotizzando, nel codice dell’Ambiente, una zona a basse emissioni nel Mediterraneo”.

[1]  Piano regionale di tutela e risanamento dell’atmosfera – Regione Veneto, p. 309

[2] Limiti e valori degli inquinanti atmosferici violati a Venezia nel 2016: PM10 (valore limite giornaliero), PM 2,5, NO2, benzo(a)pirene e valore obiettivo per l’ozono (ARPAV – RELAZIONE REGIONALE DELLA QUALITA’ DELL’ARIA -2016 )

[3] “Inter-annual trend of the primary contribution of ship emissions to PM2.5 concentrations in Venice (Italy): Efficiency of emissions mitigation strategies” – Atmospheric Environment 102 (2015) 183e190

[4] Atmospheric impact of ship traffic in four Adriatic-Ionian port-cities: Comparison and harmonization of different approaches – Transportation Research Part D 50 (2017) 431–445

[5]  Misurazioni effettuate con contatore ottico  TSI PTRAK 8525 che misura particelle di dimensione fra 20 e 1000 nm (nanometri)

[6] Effetti delle esposizioni ambientali ed occupazionali sulla mortalità della popolazione residente nell’area di Civitavecchia, pg 38 a cura del Dipartimento di Epidemiologia SSR Lazio, 2016

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