Satellite Uars sulla Terra: ecco ciò che potremmo osservare

MeteoWeb

Su MeteoWeb ne stiamo ampiamente parlando. Ormai sappiamo che un satellite della Nasa ormai in disuso, grande quanto uno scuolabus, è in procinto di cadere sulla Terra, e alcuni frammenti potrebbero cadere addirittura in Italia, anche se resta un mistero il luogo e l’orario esatto dell’impatto. L’attrito che produrrà ricadendo nella nostra atmosfera causerà uno spettacolo degno dei fuochi d’artificio. A differenza delle meteore (le classiche stelle cadenti che osserviamo nel cielo) che si rendono visibili soltanto per qualche secondo, lo spettacolo di un satellite artificiale dura molto più a lungo. La lunga scia luminosa che può assumere qualsiasi colorazione come l’arcobaleno, comincerà a rendersi visibile non appena il satellite sarà a circa 80 Km di altezza, ossia quando l’attrito con l’atmosfera produrrà luce e calore.  I frammenti retrostanti possono essere intravisti dietro il corpo principale (ricordiamo che potrebbero essere ben 26 i frammenti che riusciranno a cadere sulla Terra), e se l’evento dovesse accadere in piena notte, potrebbe illuminare il cielo con una luminosità pari a quella della Luna piena. Ma anche se il rientro dovesse verificarsi durante il giorno, sarebbe ugualmente e facilmente visibile nonostante la luce solare. Per quanto riguarda i rischi, la Nasa afferma che rispetto a questi fenomeni, sono molto più pericolosi gli aerei, i quali cadono con un’intensità di almeno cento a settimana in tutti i cieli del mondo, rispetto ai circa 2-3 satelliti a settimana. Il tasso di percentuale di questi fenomeni poi rispetto agli incidenti stradali mortali è decisamente più basso, per cui è utile informare di ciò che sta accadendo ma è inutile infondere troppi allarmismi o addirittura evacuazioni. Si è ampiamente parlato delle probabilità che il satellite possa colpire persone o cose; anche se le possibilità sono di una su 3200, la probabilità che ognuno di noi venga colpita e di 1 su molti miliardi. La NASA ha annunciato il rientro sulla Terra il 7 Settembre scorso. Nelle ultime settimane infatti l’orbita del satellite è scesa ad un livello tale per cui la forza di resistenza atmosferica non ha permesso al satellite di restare in orbita.
Abbiamo già scritto che la località e quando il satellite impatterà sulla Terra, è ancora di difficile responso. Le migliori stime parlano di un intervallo compreso tra 18 ore, che vanno cioè dalle 12 di domani alle prime ore di Sabato. Ted Molczan, moderatore della mailing list SeeSat, ha utilizzato una serie di sei elementi orbitali ottenuti dal comando Strategico degli USA, per ricavare una possibile traiettoria di impatto. I suoi calcoli suggeriscono che UARS potrebbe rientrare tra le 16:32 di domani alle 8:48 di Sabato (Ora italiana).   Un altro membro di SeeSat, Harro Zimmer di Berlino, in Germania, prevede che l’oggetto possa cadere sul Pacifico occidentale, vicino alla costa nord-ovest del Giappone . La Nasa informa che ci terrà costantemente aggiornati in merito a questa vicenda, ma afferma che anche due sole ore prima dell’impatto, l’incertezza resta abbastanza elevata. Ci saranno aggiornamenti 12 ore prima del previsto rientro, poi 6 ore prima e poi ogni ora. Al momento dell’entrata in atmosfera l’aria più densa potrebbe alterare le forze che agiscono su di essa e produrre quindi una portanza aerodinamica che potrebbe deviare il percorso previsto. Per osservare l’evento, qualora fossimo lungo la sua visuale, sarà possibile dotarsi di tanta pazienza e attendere che esso si presenti.

Gli strumenti per osservarlo nel dettaglio vanno dall’occhio nudo, ai binocoli e ai telescopi, anche molto piccoli. Un binocolo permette di avere un campo visivo molto più ampio, e quindi sarebbe possibile inquadrarlo in modo molto più agevole. Il telescopio consente ingrandimenti naturalmente più elevati, ma un campo visivo nettamente meno ampio, che moltiplica in modo esponenziale le difficoltà. Osservarlo in un telescopio vuol dire avere anche una grande dose di fortuna, visto che è vero che la sua durata è maggiore rispetto ad una meteora, ma parliamo pur sempre di un oggetto in velocissimo transito. In un telescopio è opportuno dotarsi di un filtro, qualora la luminosità dovesse essere troppo elevata. Per effettuare fotografie, valgono considerazioni simili rispetto alla fotografia di meteore; è necessario porre la macchina fotografica o il teleobiettivo su un cavalletto robusto, e ad avere un’ampia porzione di cielo visibile perchè non conosciamo la sua traiettoria. La fotografia può altresì essere effettuata con o senza inseguimento, ma naturalmente quella fatta con inseguimento, che comunque non è indispensabile, può rendere, oltre che gradevole, anche più facile l’individuazione della traiettoria dell’oggetto tra le costellazioni. Infine dotare della posa B la macchina fotografica per avere lunghi tempi di esposizione, visto che non conosciamo nel dettaglio quando l’oggetto arriverà. In definitiva non ci resta che augurarvi una buona osservazione, o una buona fortuna…..!

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