Previsione dei terremoti: nella storia c’è solo il precedente di Haicheng, ma fu un caso isolato o una vera previsione?

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Le macerie di Haicheng dopo il sisma del 1975

In realtà, malgrado i grandi progressi fatti dalla sismologia moderna, nessuno ancora può essere in grado di fare una previsione tanto accurata di un terremoto, se non dei calcoli probabilistici che tengono conto della sismicità storica dell’area e dei tempi medi di ritorno fra le varie crisi sismiche che l’hanno interessata nelle varie epoche. Del resto è quasi impossibile riuscire a calcolare per tempo, in previsione di un forte evento tellurico, l’orario esatto, l’epicentro, la magnitudo stimata, il tipo di meccanismo focale e la profondità dove si propagano le onde sismiche, più una seria di altri parametri di estrema importanza. In molti casi le tesi o le teorie di previsioni dei terremoti si sono ritenute del tutto infondate. Ma in realtà, al mondo, esiste un solo precedente valutato come un terremoto realmente previsto per tempo. Facciamo riferimento al forte terremoto che colpì nel 1975 la città cinese di Haicheng. Precisamente, il 4 Febbraio del 1975, un forte sisma, poi stimato con una magnitudo di circa 7.3 Richter (quindi abbastanza intenso, ma non catastrofico), colpì la città di Haicheng, situata nella regione interna dello Liaoning, nel nord-est della Cina, in un’area caratterizzata da una forte attività tettonica. Quello fu il primo e unico caso di una città intera che venne evacuata in fretta e furia per il presunto arrivo di un forte evento sismico, che poi puntualmente si concretizzò. Secondo le autorità cinesi il tempestivo allarme lanciato da alcuni sismologi e la rapida evacuazione della città riuscì a salvare la vita di circa 150.000 persone, limitando così i danni, mentre i morti furono comunque oltre un migliaio.

Ma come fu possibile riuscire a prevedere quel terremoto ?

La notizia allora fece il giro del mondo e suscito un grande dibattito scientifico sulla possibile previsioni dei fenomeni sismici. Ma il caso di Haicheng fu molto particolare e tuttora rappresenta solo una eccezione nel lungo elenco delle catastrofi sismiche che ogni anno seminano morti e distruzione in gran parte del nostro pianeta. Infatti il terremoto di Haicheng fu di facile previsione grazie all’insorgere di tutta una serie di “segnali precursori” che interessarono la città cinese, come l’apertura di grandi fenditure nel terreno, il brusco sollevamento delle falde nel sottosuolo, l’improvvisa rottura delle tubature del gas, i comportamenti strani e l’irrequietezza degli animali (sia domestici che selvatici) e forti e potenti boati provenienti dalle viscere della terra. Insomma, per i sismologi del Gabinetto Nazionale Cinese fu davvero facile prevedere l’imminente arrivo del terremoto e lanciare la tempestiva allerta alle autorità militari cinesi che si misero subito all’opera per attivare l’evacuazione di una delle più importanti città della Cina nord-orientale.

Il monumento alle vittime del forte terremoto di Tangshan

Alle 10:00 AM del 4 Febbraio 1975 i militari della Repubblica Popolare Cinese attivarono la tempestiva macchina dell’evacuazione e tutta la popolazione venne condotta presso ricoveri d’emergenza al di fuori della città. In qualche caso la polizia e i militari si imposero con la forza, costringendo gli abitanti di Haicheng a lasciare le proprie abitazioni per tempo. In poche ore la città si svuotò, a parte qualche sparuto numero di abitanti che decisero di non partecipare all’evacuazione, forse perché impauriti da una possibile rappresaglia della dittatura cinese. Sta di fatto che appena terminata l’evacuazione, alle 19:36 dello stesso giorno, il terremoto previsto arrivò e fu davvero tremendo. Ebbe una magnitudo di ben 7.3 gradi sulla scala Richter. La città di Haicheng venne distrutta, con interi quartieri rasi al suolo. I pochi abitanti che rimasero in città purtroppo perirono sotto le macerie, quelli che vennero evacuati dai militari invece si salvarono. Per la prima volta una città fu interamente evacuata per la previsione di un forte terremoto, ma più che una previsione reale furono i “segnali premonitori” che precederono il sisma a suggerire alle autorità locali di far sgomberare la città, peraltro costruita con materiali scadenti e su un tipo di terreno che ha funzionato da amplificatore per le onde sismiche sprigionate dal terremoto.

Inoltre bisogna pure tenere in considerazione che in Cina c’era una soffocante dittatura, ciò rese ancora più facili le operazioni di evacuazione da parte dei militari (in Italia sarebbe quasi impossibile far sgomberare una intera città in poche ore). Ma come dimostrano i fatti quello di Haicheng rimane e rimarrà probabilmente solo un caso isolato fra i tanti. Difatti l’anno successivo, sempre in Cina, il 28 Luglio del 1976, un fortissimo terremoto, poi stimato attorno i 7.8 Richter, colpi la città di Tangshan, una città industriale di circa un milione e seicentomila abitanti, distruggendola completamente e causando la morte di circa 255.000 abitanti. Fu una vera catastrofe, stavolta imprevista visto la totale assenza e la mancata osservazione di segnali premonitori riportò tutti con i piedi per terra riguardo la previsione dei terremoti. Il terremoto di Tangshan sconvolse la Cina, visto che capitò proprio in coincidenza con la crisi del Partito Comunista Cinese. Per questo motivo, il 1976 fu etichettato dai cinesi come “anno maledetto”.

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