Trentino: ghiacciaio si scioglie e torna alla luce un arsenale della 1^ Guerra mondiale!

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Bombe della Grande guerra sono state trovate dopo un parziale scioglimento dei ghiacciai perenni della Vedretta di Nardis del Gruppo della Presanella, in Trentino. Una pattuglia della Stazione del Soccorso Alpino della Guardia di Finanza di Tione di Trento, in particolare, ha trovato 200 granate del calibro 85/100 mm, da 7 e 10 chili l’una, risalenti al Primo Conflitto Mondiale. In una posizione più nascosta e ad una quota di quasi 3200 metri, al di sotto della Cima Ago di Nardis, è stata individuata l’area di alcune centinaia di metri quadrati, dove sono stavano i 200 ordigni. La zona – si spiega in una nota – è stata geo localizzata, fotografata e segnalata al Commissariato di Governo per la Provincia Autonoma di Trento, per la successiva messa in sicurezza. Il ritrovamento e’ avvenuto a seguito di un parziale disgelo, per il forte caldo, dei ghiacciai perenni della Vedretta di Nardis del Gruppo della Presanella, che ha fatto affiorare dai ghiacci alcune punte metalliche di colore brunito.
Sul monte Pasubio, ai confini tra le province di Trento e Vicenza, di recente erano stati recuperati i resti di trincee, postazioni e un sistema di gallerie dello stesso conflitto. Un evento, il recupero di ordigni bellici, non straordinario in Trentino, zona di fronte della Prima guerra mondiale. Anche se non in queste quantità. Del resto altrettanto poco straordinaria sta diventando in molte zone alpine pure l’osservazione dello scioglimento dei ghiacciai perenni. ”Eccezionale quest’anno”, secondo il glaciologo dell’Ufficio idrografico provinciale dell’Alto Adige, Roberto Dinale. Nelle parti inferiori dei ghiacciai altoatesini, alle quote piu’ basse, si sono sciolti mediamente circa 3 metri di ghiaccio. Nella zona superiore, dove normalmente uno strato di neve protegge la superficie, e’ stato perso circa 1 metro. Di questi giorni anche la stima del presidente del Comitato glaciologico italiano, Claudio Smiraglia, dell’universita’ di Milano. I ghiacciai delle Alpi hanno gia’ in media oltre 2 metri, cioe’ quanto a fine estate 2011, ”quindi potrebbero superare il record negativo del 2003”. I dati definitivi si avranno solo a settembre. Ma anche in Val d’Aosta, a misurare i fronti, per ora si contano circa 15 metri in meno. In climatologia, però, tutto è relativo. Nuovo record dopo il 2003, scioglimento eccezionale negli ultimi 30 anni, ok. Ma se quelle bombe di 90 anni fa erano lì, significa che 90 anni fa il ghiacciaio non c’era o comunque non poteva essere esteso come oggi. O come ieri. Insomma, cicli di spessore che si ripetono nel tempo e per l’ennesima volta, dove mancano i dati e la memoria umana si perde, ci sono elementi storici che ci consentono di ricostriure il clima del passato!

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