Caldo record in Asia: dopo aver ucciso 2.300 persone in India adesso si sposta sui deserti del Medio Oriente

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Il caldo estremo si sposta verso i deserti del Medio Oriente, attesi i primi +50°C all’ombra fra Iran, Iraq e Kuwait

Dopo aver mietuto almeno 2000 morti nella sola India l’immensa onda di calore che nelle ultime settimane ha sostato nell’area indo-pakistana, dove si sono registrate prossime alla fatidica soglia dei +50°C all’ombra, comincia a spostarsi verso ovest, in direzione dell’Iran e dei deserti del Medio Oriente, accendendo la “grande fornace” estiva. Il muro dei +50°C all’ombra in Iraq, come sul Kuwait, in Arabia Saudita e negli altri paesi che si affacciano sulle coste occidentali del golfo Persico, vedi Pakistan meridionale e India nord-occidentale, si abbatte proprio in questo periodo dell’anno, nel cuore dell’estate boreale, durante il predominio dell’anticiclone sub-tropicale permanente, legato alla circolazione della “Cella di Hadley”, che sposta il proprio baricentro dalla penisola Arabica verso l’area del Medio Oriente e le vaste distese steppiche dell‘Asia centrale.

43509452In concomitanza con la risalita verso nord, tra i 25° N e i 35° N, dell’estesa cintura anticiclonica sub-tropicale, annessa alla “Cella di Hadley”, anche il ramo principale del “getto sub-tropicale” è costretto a transitare a latitudini ancora più elevate, tra l’Europa e l’Asia centro-settentrionale, con un andamento spesso molto ondulato. L’assenza del passaggio del ramo della “corrente a getto sub-tropicale” favorisce una persistenza dei regimi anticiclonico dinamici in quota, con il conseguente accumulo di masse d’aria molto calde e secche, d’estrazione sub-tropicale continentale, sopra le vaste distese desertiche dell’area medio-orientale, fino alla media troposfera che innalzano i geopotenziali su valori elevatissimi (forte stabilità atmosferica che rende i cieli sereni inibendo la nuvolosità).

29768016Alla quota di 850 hpa, tra l’area pakistana e i deserti del Medio Oriente, in questo periodo dell’anno si possono osservare isoterme di +32°C +33°C, nei casi più estremi sono evidenti anche termiche di +35°C +36°C semi-permanenti per giorni o settimane. Tutto questo accumulo di calore, fino alla media atmosfera, dopo settimane e mesi di prolungato dominio anticiclonico con aria molto secca, origina un ulteriore surriscaldamento delle masse d’aria presenti nei bassi strati, indotto anche dai fenomeni di “Subsidenza atmosferica” (correnti discendenti che comprimono l‘aria nei bassi strati, scaldandola e deumidificandola ulteriormente) tipici dei regimi anticiclonici dinamici, ben strutturati nell‘alta troposfera.

Le temperature estreme registrate nei giorni scorsi nell'India orientale
Le temperature estreme registrate nei giorni scorsi nell’India orientale

Se a ciò poi aggiungiamo la continua insolazione diurna su vastissime distese desertiche, data la totale serenità dei cieli, e la presenza di aria secchissima in prossimità del suolo, è normale che i deserti del Medio Oriente si trasformano in autentici forni a cielo aperto, dove diventa veramente difficile sopravvivere se non si è addestrati o abituati a simili condizioni climatiche cosi estreme. Quando la calura soffocante raggiunte picchi cosi estremi è sempre accompagnata da tassi di umidità relativa molto bassi, che possono scendere anche al di sotto della soglia minima del 5 % 4 % nelle ore centrali del giorno (il limite strumentale è del 3 %). In queste situazioni di caldo “torrido” e feroce diventa veramente difficile riuscire a svolgere qualsiasi tipo di attività umana. Probabilmente solo le popolazioni arabe del Medio Oriente, abituate da secoli a convivere con il clima estremo del deserto, sono maggiormente predisposte a sopportare delle situazioni a dire poco estreme, apportando semplici accorgimenti.

a2_stFra questi, quello fondamentale, è di evitare l’esposizione al sole nelle ore centrali della giornata. Le località dove si è attivata la “fornace” sono sempre le stesse, quelle penalizzate dall’orografia, spesso ubicate in profonde valli interne o canyon che le proteggono dai principali flussi eolici meridionali che nel periodo estivo che si attivano sul territorio arido e semi-desertico del territorio pakistano. Lo scorso weekend, ad esempio, il muro dei primi +48°C +49°C all’ombra è stato varcato anche in alcune località del Kuwait, dell’Iran meridionale e dell’Iraq, dove l’intenso e prolungato soleggiamento diurno, associandosi all’aria molto secca preesistente nei bassi strati e alle “Subsidenze atmosferiche” indotte proprio dalla “Cella di Hadley”, tende a far impennare i termometri su valori a dir poco estremi, tanto che localmente, con l’aiuto della ventilazione, si possono sfondare anche i +50.0°C all’ombra. Nei prossimi giorni si punterà il muro dei +50°C, specie fra i canyon dell’Iran meridionale, le aree desertiche più interne del Kuwait e il confinante Iraq. In queste zone il caldo diverrà veramente estremo, tanto da arrecare non pochi disagi alle popolazioni locali.

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