Terremoto e Tsunami in Cile: da Coquimbo arrivano immagini spaventose, le onde anomale alte fino a quasi 5 metri hanno devastato la costa
Non sono fortunatamente catastrofiche le conseguenze del violento terremoto che la scorsa notte ha colpito il Cile: nonostante l’entità della scossa, di magnitudo 8.3 con numerose repliche di magnitudo superiore a 6.5, e il conseguente tsunami con onde anomale alte quasi 5 metri sul litorale cileno, al momento le vittime accertate sono soltanto 10, con centinaia di feriti e oltre un milione di evacuati.
Numeri gravi ma non esagerati rispetto all’entità di un fenomeno naturale molto estremo. Seppur ancora parziale, il bilancio è di gran lunga inferiore agli ultimi due eventi sismici significativi dell’Italia, quello dell’Emilia Romagna nel maggio 2012 (27 maggio, scossa di magnitudo 5.9) e quello di L’Aquila del 6 aprile 2009 (308 morti, scossa di magnitudo 5.9). Eppure magnitudo 8.3 non è minimamente paragonabile neanche ai più forti e disastrosi terremoti di tutta la storia italiana, come quello del 1693 nella Sicilia orientale (magnitudo stimata 7.4, oltre 60.000 morti) o quello dello Stretto di Messina nel 1908 (magnitudo stimata 7.2, oltre 100.000 morti).
Altri tempi, ma soprattutto altra cultura. Anche un anno fa, il 2 aprile 2014, il Cile aveva avuto un altro terremoto di magnitudo 8.2, anche in quel caso il numero di vittime e l’entità dei danni non fu particolarmente grave rispetto alla gravità del fenomeno naturale. Il Cile è uno dei Paesi più preparati del mondo per prevenzione antisismica. E questi sono i risultati. Dopotutto le immagini che arrivano dalla città portuale di Coquimbo sono eloquenti. Una serie di onde alte fino a quasi 5 metri hanno spazzato via il litorale. Ecco tutte le immagini:
