Tumori: identificata struttura dei gliomi, possibili nuove terapie e cure

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Un team internazionale di ricercatori ha identificato le tracce molecolari dei gliomi, le forme più comuni e diffuse di cancro al cervello negli adulti. Il team è stato coordinato dall’italiano Antonio Iavarone, molto famoso negli Stati Uniti e professore di neurologia e patologia e biologia cellulare all’Institute for Cancer Gentics e membro dell’Herbert Irving Comprehensive Cancer Center al NewYork-Presbyterian/Columbia University Medical Center. Il lavoro, pubblicato sulla rivista “Cell” permette di osservare i tumori in modo completamente diverso, cioè a livello molecolare. “E’ così – prosegue – che abbiamo scoperto due inaspettati sottogruppi di gliomi che nessuno conosceva e che si comportano diversamente da come si pensava. Un sottogruppo è oggi classificato all’interno di una categoria ritenuta generalmente a prognosi più favorevole e si è rivelato essere invece ben più aggressivo. Percorso esattamente inverso per l’altro sottogruppo: ad oggi catalogato in una classe di gliomi molto cattivi a prognosi infausta, ci ha rivelato un lato ‘migliore’, caratteristiche simili a quelle di un tumore benigno che si sviluppa nel cervello dei bambini“.

TUMORE CERVELLO NUOVA - CopiaQuesti sottogruppi di gliomi sono presenti nel 6% dei pazienti. Avere la possibilità di conoscere il profilo di ogni tumore “è il punto di partenza per poter garantire ai malati terapie sempre più mirate e sperare di poter incidere sulla loro sopravvivenza“. La scoperta “rivoluziona di fatto il modo attuale di classificare le famiglie di gliomi e ha immediati risvolti clinici per i malati”, sottolinea Iavarone. Il team ha analizzato 1.122 gliomi umani grazie al progetto americano “The Cancer Genome Atlas“. Lo studio ha coinvolto 300 esperti da ogni parte del mondo, tra cui il centro italiano Biogem-Istituto di ricerche genetiche “G. Salvatore” di Ariano Irpino, dove Michele Ceccarelli ha condotto diverse analisi per ottenere questo risultato. La prima scoperta riguarda i gliomi del gene IDH1 mutato. Qui, gli esperti hanno scoperto che è possibile prevedere l’agressività tramite lo stato di metilazione del Dna. La seconda scoperta ha riguardato i tumori con il gene IDH1 normale. Le molecole di questo gruppo sono simili agli astrocitomi pilocitici, cioè un cancro benigno che si sviluppa nel cervello dei bambini. “Anche se questo approccio è generalmente sufficiente per distinguere tra gliomi chiaramente molto aggressivi e quelli a crescita relativamente lenta, esso rimane inadeguato in una percentuale significativa di casi“, dice Iavarone. “Osservando la composizione molecolare di questi tumori, ora abbiamo un modo molto più preciso di prevedere quali hanno maggiori probabilità di crescita. Su questa base, sarà possibile prescrivere trattamenti su misura per il singolo paziente“, spiega. Lo studio ha identificato alcune alterazioni genetiche precedentemente non riconosciute che determinano lo sviluppo del glioma.

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