Costiera Amalfitana: dissesto idrogeologico mette a rischio ville romane

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Entreremo nelle ville dell’Antica Roma in uno scenario unico:  la Costiera Amalfitana. Vedremo dal vivo la Villa Romana appartenuta ad un uomo dalle notevoli possibilità finanziarie e con un alto livello culturale e di gusto. Mosaici unici e di straordinaria bellezza, affreschi ma tutto questo è in pericolo ed è profondamente danneggiato dal dissesto idrogeologico spesso causato dall’uomo. In Costiera Amalfitana  sono state scoperte ben 5 ville romane e saremo lì  cogliendo la grande opportunità di vedere dal vivo , raccontare, intervistare sul posto geologi ed archeologi”. Lo ha dichiarato Domenico Sessa, consigliere dell’Ordine dei Geologi della Campania alla vigilia dell’importante Press Tour in Costiera Amalfitana  aperto ovviamente alla stampa  il 6 ed il 7 Aprile a Minori. “Il 6 Aprile alle ore 12 e 30 briefing stampa  di geologi ed archeologi – ha dichiarato Sessa – nel cuore della Villa Romana di Minori. La villa risalente al Primo Secolo d.C. aperta verso il mare si trova in una situazione ambientale felicissima con l’area termale, gli affreschi, mosaici e statue . Purtroppo questa Villa fu sepolta in seguito all’alluvione del 1954 per poi ritornare alla luce ma come vedremo rischia di rimanere vittima del dissesto idrogeologico. Ci sono l’Antiquarium con importanti reperti archeologici ritrovati nel sito, il Triclinio Ninfeo, la Sala del Teatro, le Sale di rappresentanza, il Porticus Triplex, l’impianto termale con mosaici davvero belli, la Sala della Musica. Tutti ambienti di straordinario valore e li vedremo, saremo lì con sullo sfondo la Costa, il mare. Una grande opportunità“.
Un evento nell’evento, un viaggio con i geologi nel cuore di un sito UNESCO quale è la Costiera Amalfitana.  “Abbiamo accolto il suggerimento della stampa – ha proseguito Sessaper cui avremo una lezione di geogiornalismo itinerante lungo la Costiera Amalfitana. Dopo la Villa Romana saremo a Tramonti e Ravello per  vedere dal vivo alcuni siti che sono a rischio idrogeologico, poi visiteremo le Gole del Dragone e dunque assisteremo per davvero  alla narrazione di quelle che sono le caratteristiche geologiche della Costiera Amalfitana, rientreremo a Minori per un tour lungo i luoghi ed i monumenti della città ed entreremo in un laboratorio di limoncello per vedere dal vivo come si fa il limoncello. Il 7 Aprile, presso la sala conferenze del Municipio di Minori,  la convention nazionale con briefing stampa ed incontro con l’astronauta Luca Parmitano  che illustrerà le esperienze fotografiche dallo spazio con un’analisi dettagliata del Dissesto Idrogeologico nel Mondo e sul Pianeta Malato.  Dati, numeri sull’attuale situazione saranno presentati da Elisabetta Erba, studiosa dei cambiamenti climatici, Presidente della Società Geologica Italiana, la più antica esistente in Italia, ma alla convention prenderanno parte personalità di rilievo come Francesco Peduto, Presidente del Consiglio Nazionale dei Geologi  Francesco Russo, Presidente dell’Ordine dei Geologi della Campania, Bernardo  De Bernardinis, Presidente dell’ISPRA, L’Istituto Superiore per la Protezione e Ricerca Ambientale,  Piergiulio Cappelletti, Direttore del Dipartimento di Scienze della Terra dell’Ambiente e delle Risorse dell’Università Federico II  di Napoli, Gaetano Stella, Presidente nazionale della Confprofessioni, la più grande confederazione europea delle libere professioni, Vincenzo Morra, esperto Campi Flegrei, ricercatore, ordinario del Dipartimento Scienze della Terra della Federico II  di Napoli. Proprio dalla Costiera Amalfitana gli scienziati lanceranno il progetto di rinascita delle geoscienze italiane.  Interverranno i sindaci della Costiera Amalfitana”. La scelta della Costiera per confrontarci sul dissesto idrogeologico e sui cambiamenti climatici, non è assolutamente casuale. Passiamo  da un’ indice di pericolosità frane pari all’88% nel comune di Amalfi  – ha concluso Sessa al 77% di Minori ed ancora dall’88 % di Maiori all’82 % di Atrani. A Ravello ed a Tramonti abbiamo invece un rischio di pericolosità frane ben dell’84%. Dunque in Costiera Amalfitana il rischio idrogeologico è molto elevato con zone R3 ed R4. Negli  ultimi decenni le molteplici problematiche connesse ai rischi naturali in particolare quelle relative alle catastrofi idrogeologiche, sono state oggetto di crescente interesse da parte non solo della comunità scientifica ma anche delle pubbliche amministrazioni competenti. Siamo però dinanzi a dati importanti. Ad esempio la Costiera Amalfitana ha un alto indice di aree edificate a rischio frane elevato e molto elevato. Da Amalfi, Minor , Maiori ad Atrani , Ravello, Tramonti, nessuno è esente da tale rischio. Questi  numeri purtroppo dimostrano la fragilità di un territorio che continuamente è sottoposto ad eventi di dissesto. Basta pensare che solo qualche giorno fa la strada di collegamento Amalfitana per la caduta di un masso è rimasta nuovamente bloccata. La prevenzione per questi rischi, malgrado le continue esternazioni da parte delle Pubbliche Amministrazioni e dei geologi, che da sempre rivendicano la loro esperienza in un campo fondamentale per la pianificazione territoriale, vede ancora fermi i fondi stanziati per il dissesto idrogeologico. Bisogna fare presto, il turismo non può essere penalizzato da eventi che ne pregiudicano la più alta fonte di vita e non si può trovare sempre il pretesto dicendo che è accaduta una calamità“.

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