I 90 anni della regina Elisabetta II: tutti i suoi poteri e privilegi più bizzarri

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Va da sé che la regina Elisabetta II vive un’esistenza da favola: dall’avere a disposizione una riserva di cavalieri, al dominio su ogni cigno del paese, la vita quotidiana di sua altezza reale comprende vantaggi che la maggior parte delle persone ‘comuni’ può solo immaginare. Se da una parte potrebbe scegliere di trascorrere molto del suo tempo a crogiolarsi nelle 700 stanze del Palazzo reale, scegliendo sgargianti cappelli dai colori vivaci e giocando con i suoi corgis, lei potrebbe tecnicamente uscire e decidere di sciogliere l’intero governo australiano. In altre parole, la regina possiede poteri secolari e privilegi segreti conosciuti come ‘prerogative powers‘, cioè diritti che spettano al Monarca in quanto tale, alcuni dei quali alquanto bizzarri. Tra i privilegi unici della regina c’è che lei è al di sopra della legge, nel senso più letterale del termine: non solo è immune da procedimenti giudiziari, ma non sarà mai chiamata a testimoniare in tribunale perché tutte le azioni penali sono svolte in nome del Sovrano. Senza la sua approvazione, inoltre, un disegno di legge non può diventare legge. Le norme, una volta terminato l’iter legislativo in parlamento, hanno infatti bisogno del consenso della regina, noto come “l’assenso reale” (mai nessun monarca britannico si è rifiutato di firmare una legge dai tempi della regina Anna, nel lontano 1708).

LaPresse/PA
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Anche se non hanno l’armatura splendente tipica dei tempi di Re Artù, la sovrana attribuisce con la sua spada d’argento il titolo di Cavaliere o quello di Sir o Dame a coloro che abbiano dato prestigio al Regno Unito e al Commonwealth in ambito artistico, culturale, sportivo, economico, scientifico ed educativo e per questo molti personaggi famosi ne sono stati insigniti. Tra gli altri privilegi, il fatto che Sua Maestà è esente dalle richieste sulla libertà di informazione. Introdotto da Tony Blair nel 2000, il Freedom of Information Act ha creato un diritto di accesso alle informazioni in possesso delle autorità pubbliche. L’unico organismo pubblico esente è la famiglia reale. Mentre la maggior parte della gente comune di solito si incontra con un amico almeno una volta a settimana, la regina ogni martedì fa una lunga chiacchierata con il primo ministro, su argomenti che non sempre è possibile conoscere. Sulle riunioni private settimanali non viene infatti redatto alcun documento ed entrambe le parti hanno l’obbligo di garantire che le informazioni non siano mai divulgate. Il sovrano non deve pagare le tasse, ma Elisabetta II ha pagato volontariamente le imposte sul reddito e sulle plusvalenze dal 1992. Non ha inoltre bisogno della patente per guidare e del passaporto per viaggiare. Tra i privilegi più bizzarri, il fatto che possiede tutti i cigni non marcati in acque libere nel Regno Unito, ma come si legge sul sito ufficiale della monarchia britannica “ne esercita la podestà solo su quelli di alcuni tratti del Tamigi e degli affluenti circostanti“: questa tradizione piuttosto curiosa risale al XII secolo ed è stata formalizzata con una Royal Charter di Edoardo IV approvata nel 1482. Il sovrano d’Inghilterra ha anche il dominio su una grande varietà di animali acquatici presenti nelle acque britanniche, come storioni, balene e delfini.

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