Terremoto, Giubileo all’aperto: anche il Vangelo parla del sisma

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Nelle Marche terremotate il Giubileo della Misericordia si chiude all’aperto, come a Fabriano davanti alla Cattedrale di San Venanzio, o in un tendone degli Alpini, come a San Severino. Scelte dettate dalla necessita’ (molte chiese sono inagibili) o dalla paura della gente, che potrebbe fuggire in modo disordinato in caso di nuove scosse, con rischi per l’incolumita’ di tutti. ”La lettura del Vangelo di oggi – osserva mons. Stefano Russo, vescovo di Fabriano – e’ del tempo ordinario ma sembra scelta apposta, nel suo disegnare scenari apocalittici”. Il brano di Luca 21 infatti dice: “Verranno giorni in cui, di tutto quello che ammirate, non restera’ pietra su pietra che non venga distrutta“, e ancora, “si sollevera’ popolo contro popolo e regno contro regno, e vi saranno di luogo in luogo terremoti, carestie e pestilenze; vi saranno anche fatti terrificanti e segni grandi dal cielo”. ”Ma noi – aggiunge il presule – sappiamo che non e’ cosi’, che la vita vera non muore, e non dobbiamo aver paura”. ”Celebreremo davanti alla porta santa, guardandola dall’esterno. Un segno di quello che Dio vuole da noi: ‘state per strada, nel mondo’. Un invito a prendere coraggio e a vincere l’angoscia portando la buona notizia che lui ci ha dato”.

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