Terremoto, Realacci: “La risposta al sisma è un banco di prova dell’Italia del futuro”

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“La Camera sta per approvare, dopo un approfondito esame a cui hanno contribuito tutti i gruppi politici, la legge di conversione del decreto Terremoto di cui e’ stata relatrice la collega Braga e che a Montecitorio e’ stata molto rafforzata. La risposta al Terremoto è un banco di prova dell’Italia del futuro. Serviranno sicuramente altre misure per vincere questa sfida, ma intanto con questo provvedimento arrivano interventi importanti per affrontare l’emergenza, aiutare la ricostruzione e sostenere l’economia locale”. Lo afferma Ermete Realacci, presidente della Commissione Ambiente Territorio e Lavori Pubblici della Camera, sull’imminente via libera di Montecitorio alla legge di conversione del decreto Terremoto.

Per dare un domani alle comunita’ di Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria colpite dal sisma la legge prevede misure di sostegno al reddito e alle imprese di quei territori, il riconoscimento del danno indiretto per dare ossigeno alle attivita’ turistiche e commerciali. Introdotto anche l’ampliamento del cratere a 9 comuni abruzzesi, mentre si rafforzano le istituzioni destinando nuove risorse umane per potenziare la Protezione civile, gli Enti Locali e i due Parchi Nazionali coinvolti, quello dei Monti Sibillini e del Gran Sasso Monti della Laga, che possono svolgere un ruolo importante nella ripresa del territorio“, aggiunge Realacci.

Anche se la Ragioneria dello Stato e la Commissione Bilancio ne hanno ridotto la portata, tra le novita’ piu’ rilevanti resta la misura da me proposta grazie alla quale la quota dell’8×1000 dello Stato, nella parte riferita alla conservazione dei beni culturali, sara’ destinata per 10 anni alla ricostruzione e al restauro del patrimonio storico artistico distrutto o danneggiato dal sisma. Un modo per garantire una fonte certa e pluriennale di finanziamenti, grazie al quale tutti i cittadini potranno contribuire in maniera trasparente alla ripresa di quei territori. Dalla necessita’ di ripristinare quei beni e quei luoghi, fondamentali per l’economia oltre che per la nostra identita’, nasce un’opportunita’ per il lavoro, le imprese, le universita’. Un grande laboratorio, un distretto di restauro, cultura e innovazione diffuso sul territorio; importante per l’Italia e l’Europa. Un segnale importante di fiducia e di speranza nel futuro”, conclude Realacci. 

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