Vaccini: Renzi chiede un segnale al Governo, “nessuna marcia indietro”

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Ieri numerose polemiche per il Governo riguardo l’effettiva attuazione della proposta di legge sui vaccini obbligatori per l’accesso alla scuola dell’obbligo. Al terzo piano della sede nazionale del partito, il segretario fa sedere attorno a un tavolo i ministri Maurizio Martina e Anna Finocchiaro, il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Maria Elena Boschi e i capigruppo dem di Camera e Senato, Ettore Rosato e Luigi Zanda. Obiettivo dell’incontro è quello di creare una sorta di cinghia di trasmissione tra Nazareno, Palazzo Chigi e Parlamento. Tuttavia a pochi minuti dall’insediamento dell’organismo voluto da Renzi, subito il primo problema: il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, annuncia un testo di legge che prevede l’obbligatorietà delle vaccinazioni per l’accesso alla scuola dell’obbligo.

L’ho inviato oggi al presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, e lo porterò domani in Consiglio dei ministri”, ha spiegato Lorenzin precisando che “ovviamente non potrà essere approvato domani perché necessiterà di approfondimenti e di una discussione anche da parte del ministero dell’Istruzione”. Ma proprio da viale Trastevere arriva una prima presa di posizione. Con una nota, il ministero avverte che “l’obbligo delle vaccinazioni non deve andare contro il diritto allo studio.” “Non si tratta un provvedimento all’ordine del giorno – precisa poi Lorenzin – “ma la semplice apertura di una discussione.”

Al termine della riunione da palazzo Chigi fanno sapere che “domani, in Consiglio dei ministri, non è previsto alcun testo di legge relativo ai vaccini”. Una presa di posizione che, al Nazareno, interpretano come un passo indietro rispetto alla linea del segretario. Renzi ha fatto dei vaccini la sua bandiera in chiave anti Grillo durante tutta la sua campagna congressuale, sposando le posizioni pro vaccini dell’immunologo Roberto Burioni e sottolineando a più riprese che il Pd è “dalla parte della scienza, altri stanno dalla parte della paura”. Anche per questa ragione, a quella che viene considerata una “marcia indietro“, il Pd risponde con durezza: “È bene che su questo argomento non ci siano passi indietro e che il decreto venga fatto il prima possibile”, sottolinea il capo della comunicazione della mozione Renzi, Michele Anzaldi che, poi, ricorda: “Il governo Gentiloni è in piena continuità con il governo Renzi sul valore della vaccinazione. Sanno quanto Renzi sia impegnato su questo tema. È comprensibile che ci siano tempi tecnici da rispettare, ma è bene che il messaggio che arriva all’opinione pubblica sia più chiaro possibile”. E, in serata, fonti di governo sembrano accogliere la richiesta. Nessun testo ufficiale, spiegano, è stato inviato dal ministero della Salute al preconsiglio. Non c’è nessun conflitto fra ministri, il testo ufficiale verrà concertato tra i ministri competenti e presentato al consiglio della prossima settimana.

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