Tumore all’ovaio: un farmaco lo fa regredire

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Un nuovo farmaco, l’olaparib, sarebbe in grado di fare regredire il tumore all’ovaio: l’efficacia del medicinale è stata rilevata da uno studio europeo coordinato a livello nazionale dalla Fondazione Pascale di Napoli, ed i risultati sono stati pubblicati sul Lancet Oncology.

La ricerca ha dimostrato l’efficacia di olaparib nel trattamento della recidiva del carcinoma ovarico in pazienti con mutazione dei geni Brca1 e Brca2. Il farmaco è in grado di far regredire il tumore per oltre due anni dopo che la paziente si è sottoposta a chemioterapia. Il 15% delle donne dopo averlo assunto presentano benefici a lungo termine, anche oltre i 5 anni. “Si tratta di risultati straordinari che offrono una valida opzione terapeutica alle nostre pazienti. Emerge ancora più forte la esigenza di effettuare il test per la ricerca delle mutazioni di Brca in tutte le pazienti con carcinoma ovarico, non solo per selezionare quelle che beneficiano dal trattamento con olaparib, ma anche per screenare le famiglie nelle quali queste mutazioni sono trasmesse ereditariamente, per riconoscere precocemente le donne a rischio di sviluppare carcinomi ovarici e della mammella,” ha spiegato Sandro Pignata, oncologo dell’Istituto nazionale tumori di Napoli e coordinatore nazionale dello studio.

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