Clima, la protesta di Alexandria: 13 anni, da dicembre ogni venerdì dinanzi l’Onu

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Al suo nono venerdi’ di protesta, una ragazzina di 13 anni, Alexandria Villasenor, ha trovato la sua posta elettronica piena di messaggi. C’erano anche email di studenti che, dalla Cina, chiedevano di potersi unire al suo movimento di protesta. Da dicembre, ogni settimana, con il sole o la pioggia o la neve, Alexandria va davanti al palazzo delle Nazioni Unite, a New York, e chiede, esponendo i suoi cartelli, di affrontare l’emergenza del cambiamento climatico.

La studentessa di scuola media e’ tra le animatrici di un movimento giovanile ambientalista, School Strike 4 Climate, che ha lanciato una manifestazione di protesta: il 15 marzo, con il sostegno di alcuni tra i piu’ grandi movimenti ambientalisti mondiali, decine di migliaia di studenti provenienti da una ventina di Paesi, e da quasi trenta stati americani, si raduneranno davanti alla sede dell’Onu per chiedere alla politica di fare qualcosa, e presto, per salvare il pianeta. Ad Alexandria sono arrivate richieste di adesione da Australia, Thailandia, Ghana, Francia e Spagna.

” ‘C’e’ il mio futuro in gioco”, racconta al Washington Post, che le dedica una pagina intera. Il giorno in cui la studentessa ha deciso di fare qualcosa di concreto per il pianeta e’ stato quattro mesi fa: durante una visita a parenti nel nord della California, Alexandria fini’ avvolta dall’aria irrespirabile conseguenza dell’incendio che aveva distrutto ettari di bosco e ucciso quasi cento persone. Affetta da asma, la studentessa stette male per giorni, stravolta emotivamente. Questo non e’ normale, penso’.

Cosi’ ha cominciato a documentarsi, a raccogliere dati sull’inquinamento globale, con l’aiuto della madre, che aveva studiato climatologia alla Columbia University. L’atto d’accusa ai potenti sul clima, diventato virale, di Greta Thunberg, la studentessa svedese di 15 anni, l’ha convinta che la battaglia per il pianeta era un tema anche per gli adolescenti.

“Greta li ha messi tutti al loro posto – commenta Alexandria al Post – io non ho l’eta’ per votare, ma posso far sentire la mia voce”. Il 14 dicembre ha fatto il suo primo pellegrinaggio davanti alla sede dell’Onu. Da quel giorno, ogni venerdi’, si presenta con i cartelli di protesta. Il maltempo non la ferma: e’ stata li’ con l’ombrello, seduta su una panchina sotto la pioggia, o con la neve e la temperatura a -14. Le sue foto sono finite sui social. Su Twitter Alexandria ha quasi quattromila followers. Altre studentesse si sono unite per organizzare il movimento in Usa, tra cui una di 12 anni del Colorado e la figlia di 15 anni della democratica di origine somala, Ilhan Omar, eletta al Congresso. Un gruppo di scienziati sta preparando una lettera aperta di supporto in vista della manifestazione di marzo.

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