Virus cinese, Rezza (Iss): “Il contagio umano è limitato, ma bisogna vigilare”

Alla fine l'atteso e temuto salto di qualità c'è stato: il coronavirus cinese che ha già colpito, secondo alcune stime, 1.700 persone, uccidendone tre, si può trasmettere anche da uomo a uomo
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Alla fine l’atteso e temuto salto di qualità c’è stato: il coronavirus cinese che ha già colpito, secondo alcune stime, 1.700 persone, uccidendone tre, si può trasmettere anche da uomo a uomo. “Sicuramente è un dato che cambia lo scenario, e occorre vigilare su chi viene dalle zone colpite. se presentasse i sintomi della polmonite andrebbe isolato in ospedale. Ma la trasmissione appare ancora limitata, tanto che l’Oms al momento non ha ancora deciso restrizioni”.

Lo dice all’AGI il capo del dipartimento di epidemiologia dell’Istituto Superiore di Sanita’, Gianni Rezza, commentando la conferma giunta oggi dagli scienziati cinesi sulla trasmissione interumana del virus. “Un conto sono 40 casi, un conto oltre mille – spiega Rezza – è chiaro che a questo punto la trasmissione umana è abbastanza evidente, come peraltro capita con i coronavirus. Ma è un contagio limitato, solo con contatti stretti, non per vie aeree: non è come l’influenza per capirci. Se è così, come credo, la situazione può essere tenuta sotto controllo. I casi trovati fuori da Wuhan, dove c’è il mercato del pesce ritenuto il cuore del focolaio, sono pochi”.

Per di più, rispetto al drammatico precedente della Sars, “i sintomi di queste polmoniti non sembrano gravi. Ma è ancora una fase in cui c’è da capire bene, al momento la trasmissione è bassa”. Certo, con il contagio da uomo a uomo “nessuno può escludere che il virus arrivi in Europa, e anche in Italia – sottolinea l’esperto – ma al momento non ci sono indicazioni particolari dall’Oms. Ci sono le normali misure di sicurezza, c’è ancora da capire bene la portata del fenomeno, vedere come evolve e poi eventualmente adottare misure piu’ restrittive, come fu per l’epidemia di Sars”.

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