Coronavirus, numeri da Apocalisse: la drammatica simulazione della pandemia, scenario da “65 milioni di morti”

Nell’ottobre 2019, è stata condotta una simulazione che analizzava la potenziale minaccia di un coronavirus: nella simulazione sono morti 65 milioni di persone, mentre gli esperti cercavano di creare una cura in tempo
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Il coronavirus si sta rapidamente diffondendo in Cina e anche oltre i suoi confini. Nel momento in cui scriviamo, si registrano 427 morti e 20.661 casi nel mondo. La malattia ha un tasso di mortalità del 4%, secondo gli esperti dell’University of Kent. Tuttavia, secondo una recente simulazione, questi numeri potrebbero salire vertiginosamente. Nell’ottobre 2019, una collaborazione tra il Johns Hopkins Center for Health Security, il Forum Economico Mondiale e la Bill & Melinda Gates Foundation ha presentato un evento chiamato Event 201.

Foto Getty

Nell’evento, ad esperti medici è stato chiesto di condurre una simulazione che analizzasse la potenziale minaccia di un coronavirus, un gruppo di virus che include quelli della Sars (Sindrome respiratoria acuta grave) e della Mers (Sindrome respiratoria mediorientale). La simulazione ha sinistramente rispecchiato l’attuale epidemia del coronavirus 2019-nCoV, con gli allevatori in Brasile che contraevano il virus dai maiali. Nell’epidemia reale, ciò quella in atto in questo momento in Cina, si crede che il virus sia stato trasferito dagli animali agli umani attraverso un mercato di pesce a Wuhan, focolaio dell’epidemia.

Il sito web di Event 201 riporta: “Event 201 è un esercizio di simulazione di pandemia di 3,5 ore che ha simulato una serie di discussioni drammatiche sulla base di scenari, affrontando i difficili dilemmi reali associati alla risposta ad un’epidemia ipotetica ma scientificamente plausibile”. Alla fine delle 3 ore, nella simulazione erano morti 65 milioni di persone, mentre gli esperti cercavano di creare una cura in tempo.

coronavirusPer tranquillizzare gli animi, Johns Hopkins ha rilasciato una dichiarazione in cui afferma che la sua simulazione non era una copia dell’attuale virus, ma le somiglianze rimangono. “Nell’ottobre 2019, il Johns Hopkins Center for Health Security ha presentato un esercizio di simulazione di pandemia chiamato Event 201 con partner, il Forum Economico Mondiale e la Bill & Melinda Gates Foundation. Recentemente, il Center for Health Security ha ricevuto domande sul fatto se la simulazione di pandemia avesse previsto l’attuale epidemia del nuovo coronavirus in Cina. Per essere chiari, il Center for Health Security e partner non hanno fatto una previsione durante il nostro esercizio di simulazione. Per lo scenario, abbiamo modellato una pandemia di coronavirus fittizia, ma abbiamo esplicitamente affermato che non era una previsione. L’esercizio, invece, è servito per sottolineare le sfide di preparazione e risposta che probabilmente sorgerebbero durante una grave pandemia. Non stiamo prevedendo che l’epidemia da 2019-nCoV ucciderà 65 milioni di persone. Nonostante il nostro esercizio di simulazione includesse un finto nuovo coronavirus, gli input che abbiamo utilizzato per modellare il potenziale impatto di quel virus fittizio non sono simili a 2019-nCoV”, si legge nella dichiarazione.

coronavirus mappa contagi
Credit: Johns Hopkins University’s Centre for Systems Science and Engineering

Tuttavia, i consigli dati dal Johns Hopkins Center for Health Security, dal Forum Economico Mondiale e dalla Bill & Melinda Gates Foundation nel caso di un’epidemia rimangono validi:

  • i governi, le organizzazioni internazionali e le aziende dovrebbero pianificare ora come saranno utilizzate le capacità aziendali essenziali durante un’epidemia a grande scala.
  • L’industria, i governi nazionali e le organizzazioni internazionali dovrebbero lavorare insieme per migliorare le scorte di contromisure mediche a livello internazionale per permettere una distribuzione rapida ed equa durante una grave pandemia.
  • I Paesi, le organizzazioni internazionali e le compagnie di trasporto globali dovrebbero collaborare per mantenere i viaggi e il commercio durante gravi pandemie.
  • I governi dovrebbero fornire più risorse e supporto per lo sviluppo e l’aumento della produzione di vaccini, terapie e diagnosi che saranno necessari durante una grave pandemia.
  • Il business globale dovrebbe riconoscere l’onere economico delle pandemie e combattere per una preparazione più forte.
  • Le organizzazioni internazionali dovrebbero dare priorità alla riduzione degli impatti economici delle epidemie e delle pandemie.
  • I governi e il settore privato dovrebbero assegnare una priorità maggiore allo sviluppo di metodi per combattere la disinformazione e le cattive informazioni prima della prossima risposta pandemica.
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