E’ morto Max Conteddu, raccontò della sua malattia sui social: “Tenete in tasca un po’ di sole. Ne avrete bisogno quando farà buio nella vostra vita”

Non ce l'ha fatta Max Conteddu, il poeta-guerriero dei social: ha raccontato man mano l'evolversi della sua malattia
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Non ce l’ha fatta Max Conteddu, il poeta-guerriero dei social. Ha raccontato man mano l’evolversi della sua malattia, un tumore al cervello, sempre con il sorriso tra le labbra e molta ironia, raccogliendo oltre 40mila follower su Instagram e Twitter. Massimiliano Conteddu – nickname istintomaximo – è deceduto a Siniscola, dove abitava in località Capo Comino.

Poche le notizie che trapelano nel paese del Nuorese, mentre sui social è grande il cordoglio di amici e follower. Il suo ultimo tweet risale al 10 febbraio scorso, quando pubblica 9 cuori e uno zero finale che alcuni hanno interpretato come un conto alla rovescia. Il giorno prima scrive: “Tenete in tasca un po’ di sole. Ne avrete bisogno quando fara’ buio nella vostra vita“. La scoperta della malattia arriva lo scorso anno: lui sceglie di non arrendersi ma di combattere. Come Nadia Toffa, di cui scriveva: “Chiariamoci una volta per tutte: lei definì il tumore come un dono, perché le aveva fatto aprire gli occhi. Ma io gli occhi li avevo già aperti prima di questo intruso. Non è un dono, è una Malediazione. Nadia, resti comunque una guerriera”.

Twitter lo saluta con ‘Ciao Max’

Twitter si stringe intorno a Max Conteddu, il ragazzo sardo che proprio sulla piattaforma social aveva raccontato la scoperta della sua malattia – un tumore al cervello – e la battaglia per provare a sconfiggerla. Da un paio d’ore, quando la notizia della morte di Conteddu ha iniziato a diffondersi online, l’hashtag #CiaoMax è balzato al primo posto dei trending topic su Twitter, dove sono numerosi i messaggi di cordoglio.

“Ha condiviso la malattia sui social senza mai perdere il sorriso. Che la sua forza sia di esempio“, twitta Laura. “E’ entrato nella vita di chi ha avuto il privilegio di imbattersi nella sua storia sfondando la porta, toccando la coscienza di molti di noi come fosse carne viva, facendo in modo che ci interrogassimo e crescessimo. Oggi c’è una tristezza infinita”, è la riflessione di Antonio. “Oggi tutte le scaramucce di Twitter sono sparite. Nudi, vestiti, belli, brutti… Tutti accomunati da questo dolore che ci pareva impossibile provare su un social“, scrive Pier.

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