Il Coronavirus azzera i rumori delle città, ora la “voce” della Terra è più chiara: maggiori possibilità di rilevare microterremoti

I dati Ingv e di altre stazioni sismiche del mondo dimostrano una riduzione del rumore di fondo che vedono i sismometri, derivante dalle attività umane
MeteoWeb

Dopo l’inquinamento, il Coronavirus ha azzerato anche i rumori delle citta’, rendendo piu’ chiara la “voce” della Terra. A causa delle misure restrittive imposte in lungo e in largo per tentare di arginare la diffusione del contagio, si sono ridotte le sollecitazioni delle attivita’ umane, come traffico e macchinari industriali, che fanno muovere la crosta terrestre, facendo sentire meglio i segnali che arrivano dalle profondita’ della Terra. Lo indicano i dati dei sismometri dell‘Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv) e da altre stazioni sismiche nel mondo, come quelle del Royal Observatory del Belgio.

Proprio come i terremoti fanno muovere la crosta terrestre, anche veicoli e macchinari industriali generano piccole vibrazioni, producendo un rumore di fondo che sporca i dati e riduce la capacita’ di individuare i segnali dei microterremoti che si verificano alla stessa frequenza. Se “nei dati di alcuni sismometri guardiamo i segnali di questi rumori tra prima del blocco, dovuto alle misure per contrastare il Coronavirus, e dopo – dice all’Ansa il sismologo Alessandro Amato, dell’Ingv – si vede una diminuzione in molte zone, vicino a citta’, strade. Il rumore di fondo che vedono i sismometri continuamente e’ infatti dovuto a due sorgenti principali: una naturale, come vento e onde del mare, e una dovuta alle attivita’ umane”.

terremoto-earthquake sismografoIn particolare, in Italia la variazione del livello del rumore ambientale in seguito ai decreti per l’emergenza coronavirus e’ stata registrata dagli esperti della sezione Ingv di Milano, diretta da Lucia Luzi, grazie a due stazioni della rete sismica nazionale che si trovano nelle aree di maggiore diffusione del virus, a Orzinuovi, in provincia di Brescia, e a Piacenza. In seguito al decreto dell’8 marzo, ma soprattutto in seguito a quello del 22 marzo, in media, il rumore ambientale registrato di giorno e’ diminuito in modo sostanziale. E’ ancora piu’ evidente la diminuzione del livello del rumore nelle ore notturne, dopo l’8 marzo, probabilmente a causa della chiusura di bar, ristoranti, cinema e teatri.

A Bruxelles invece le misure per frenare la diffusione del coronavirus hanno ridotto il rumore sismico indotto dall’uomo di circa un terzo. Se i blocchi continueranno, secondo gli esperti, le stazioni sismiche potranno sentire meglio i piccoli terremoti, perche’ i segnali saranno piu’ puliti, a patto che, rileva Amato, si abbiano almeno 1-2 mesi di dati e tecniche particolari per individuarli. Lo studio dei microterremoti, aggiunge “potrebbe aiutarci a conoscere meglio la struttura della Terra e a individuare eventuali piccole faglie”.

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