Coronavirus, dal 30 ottobre scuole chiuse in tutta la Puglia. Emiliano: “L’innesco dei contagi è dipeso dalla loro riapertura”

"Stiamo comunicando questa decisione al Governo. I numeri dei contagi scolastici, almeno in Puglia, sono altissimi", ha detto Emiliano
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La Puglia chiude tutte le scuole per contrastare l’epidemia di coronavirus. “Oggi abbiamo toccato il picco massimo storico, più di quello che è accaduto a marzo e aprile, abbiamo quasi 800 nuovi contagiati. Oggi abbiamo dovuto prendere la decisione molto dolorosa di sospendere la didattica in presenza in tutte le scuole. Da un esame attento dei dati epidemiologici ci siamo accorti l’innesco dei contagi in Puglia è dipeso strettamente dalla riapertura delle scuole. Lo ha detto su Sky TG24 il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano.

“In Puglia – ha spiegato – il rialzo di tutti i dati coincide temporalmente con quello della riapertura delle scuole. C’è una coincidenza temporale e un incremento dei contagi scolastici, che sono centinaia e centinaia, che corrisponde alla diffusione del contagio all’interno dei nuclei familiari che in questo momento sono i focolai principali che ci sono in Puglia. Questa coincidenza è obiettiva”. “Stiamo comunicando questa decisione al Governo e appena questa comunicazione arriverà a destinazione adotteremo i provvedimenti relativi. I numeri dei contagi scolastici, almeno in Puglia, sono altissimi, ha concluso Emiliano.

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I numeri di questa seconda ondata sono molto superiori a quelli che chiunque aveva potuto prevedere, sicuramente superiori a quelli di marzo e aprile. Quindi ci stiamo predisponendo ad andare ben oltre il piano di potenziamento delle terapie intensive che ci e’ stato autorizzato, peraltro con grande parsimonia, dal Governo. Di terapie intensive ne faremo molti di piu’. Attualmente abbiamo 700 persone in ospedale, pensiamo che per la fine di novembre avremo 2500 persone in ospedale. Un numero straordinario che secondo il nostro giudizio sara’ uguale in tutta Italia. Noi – ha aggiunto – ci stiamo preparando ad un’ondata formidabile, questo e’ bene che lo si sappia, e ci stiamo predisponendo adottando le misure che mano a mano sono necessarie. Abbiamo una grande capacita’ di trasformazione degli ospedali e questo ci ha consentito di tenere fino ad oggi attiva l’attivita’ ordinaria, perche’ non si muore solo di covid“.

Da venerdi’ 30 ottobre e’ sospesa l’attivita’ didattica in presenza nelle scuole pugliesi di ogni ordine e grado“. Lo precisa una nota della Regione Puglia in cui si annuncia che in serata verra’ emanata un’ordinanza. “Sono almeno 286 le scuole pugliesi toccate da casi Covid – si legge nella nota -. Tutto questo in un solo mese di apertura e nonostante in Puglia la scuola sia iniziata il 24 settembre, ben 17 giorni dopo altre Regioni. I dati ci dicono che sono almeno 417 gli studenti risultati positivi e 151 i casi positivi tra docenti e personale scolastico“. Questa decisione “tiene conto anche dell’appello dei pediatri pugliesi”. “Dai dati rilevati dai dipartimenti di Prevenzione – spiega l’assessore regionale alle Politiche della salute Pier Luigi Lopalco – emerge un notevole incremento dell’andamento dei contagi correlati a studenti e personale scolastico degli istituti scolastici di ogni ordine e grado. Ciascun evento di positivita’ attiva un ingente carico di lavoro sul servizio sanitario – precisa l’epidemiologo -. Essendo i soggetti inseriti in una classe, uno studente positivo genera almeno una ventina di contatti stretti piu’ quelli famigliari. Se a essere positivo e’ un docente che ha in carico piu’ classi, questo numero si moltiplica ulteriormente. Tradotto significa: migliaia di persone in isolamento fiduciario di almeno 10 giorni per contatto stretto, con tutti i disagi a carico delle famiglie specie quando sono i piu’ piccoli a essere messi in quarantena. Ma significa – ancora Lopalco – anche migliaia di ore di lavoro per gli operatori dei dipartimenti di Prevenzione, perche’ devono effettuare i tamponi, la sorveglianza sanitaria e le attivita’ di tracciamento, a cui si aggiunge l’enorme carico di lavoro dei laboratori per l’analisi dei tamponi. Inoltre gli studi dei pediatri nelle ultime settimane sono stati presi d’assalto dalle centinaia di genitori che avevano bisogno dei certificati per la riammissione a scuola”. La decisione e’ stata comunicata al ministro della Salute, al ministero dell’Istruzione – Capo dipartimento per il sistema educativo di istruzione e formazione, al presidente dell’Anci, al direttore dell’Ufficio Scolastico regionale.

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