8 Dicembre, Festa dell’Immacolata: perché l’albero di Natale e il presepe si fanno oggi

Festa dell'Immacolata: perché albero di Natale e presepe si fanno oggi 8 Dicembre? Tante curiosità sulla tradizione
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Oggi, 8 dicembre 2023, si celebra l’Immacolata Concezione, ma è anche il giorno in cui molte famiglie si dedicano alla realizzazione e all’addobbo del presepe e dell’albero di Natale. Perché albero di Natale e presepe si fanno oggi? Da cosa deriva questa tradizione? Facciamo prima un passo indietro e ripercorriamo storia di questi due simboli delle festività.

L’Immacolata e l’albero di Natale, uno dei simboli per eccellenza delle festività di dicembre

L’albero di Natale, assieme al presepe, è uno dei simboli per eccellenza di questa festività. Si narra che i Romani abbellivano le loro domus con fronde di pino e altri sempreverdi, regalandone un rametto come buon auspicio durante le Calende di gennaio, mentre tra i Celti, i sacerdoti e le sacerdotesse Druidi decoravano abeti e pini rossi, simboli di lunga vita, per le celebrazioni del giorno più corto dell’anno. I Vichinghi ritenevano che gli abeti avessero addirittura poteri magici poiché non perdevano le foglie neppure col rigido freddo del Nord Europa. Con l’avvento del Cristianesimo venne consolidata l’associazione abete-vita eterna. Si ha notizia di un albero fatto a Tallin nel 1441, un enorme abete eretto nella piana del Municipio intorno al quale danzavano i giovani in cerca dell’anima gemella. Vi è poi una cronaca dl 1570 di Brema che racconta l’addobbo di un albero, mentre una targa datata 1510, scritta in 8 lingue, a Riga, decreta che il primo albero di Capodanno è stato adornato in città.

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In Alsazia una cronaca di Strasburgo del 1605 riporta la notizia di alcuni cittadini che, per Natale, portavano a casa addobbi per ornarli con fiori di carta colorati, mele e zucchero. Dopo il Congresso di Vienna, l’albero di Natale dai paesi nordici si diffuse in tutta Europa: a Vienna nel 1816 con la principessa Henrietta von Nassau-Weilburg; in Francia nel 1840 per opera della duchessa di Orleans; in Italia con Margherita di Savoia che, a metà 800, lo allestì nel Quirinale; in Inghilterra, col marito della regina Vittoria, Alberto di Sassonia.

La tradizione continua a prosperare, mostrandosi oggi decisamente più sostenibile, con alberi a bassissimo impatto ambientale e certificati; abeti riportati in negozio una volta terminate le festività; abeti artificiali realizzati con materiale riciclato (plastica, cartone), oltre a quelli creativi, artistici e home-made.

Il Presepe, simbolo della tradizione cristiana

La parola Presepe deriva dal verbo latino “praesepire” che significa recingere con siepe e, quindi, in senso più lato, mangiatoia o greppia.

Secondo il Vangelo di Luca, Giuseppe con Maria, sua sposa, si recò a Betlemme per rispondere al censimento indetto da Augusto: “Mentre si trovavano in quel luogo, si compirono per lei i giorni del parto. Diede alla luce il suo figlio primogenito, lo avvolse in fasce e lo depose in una mangiatoia perché non c’era posto per loro nella locanda…”. Questa è l’unica sommaria descrizione ufficiale del luogo in cui nacque Gesù.

La natività si verifica in piena notte, nelle tenebre, simboleggiando la situazione presente prima della nascita di Colui che, sconfiggendo il buio, rappresenta il trionfo della vita sulla morte: fanno parte della scena l’asino e il bue, forse simbolo di contrapposizione tra Antico e Nuovo Testamento, forze benefiche e malefiche; i pastori, simbolo della veglia, dell’anima passeggera nel mondo col loro essere nomadi; infine i Re Magi e la misteriosa Stella: “Una stella più lucente delle altre attira l’attenzione dei Magi, abitanti dell’Estremo Oriente. Essi erano uomini non ignari dell’arte di osservare le stelle e la loro luminosità, per questo compresero l’importanza del segno. Nei loro cuori di certo operava la divina ispirazione, e partirono. Ecco che la stella che avevano visto sorgere li precedeva, finché giunse e si fermò sul luogo dove si trovava il Bambino. Al vedere la stella essi provarono una grandissima gioia. Entrati nella casa, videro il Bambino con Maria sua madre, si prostrarono e lo adorarono. Poi aprirono i loro scrigni e offrirono in dono oro, incenso e mirra…”.
I Re Magi sarebbero stati Melkon, che regnava sui Persiani, Balthasar, che regnava sugli Indiani e Gaspar, che possedeva il paese degli Arabi. I Re Magi, grandi e generosi, offrono oro, omaggio alla regalità di Cristo; incenso, resina offerta alle divinità, simbolo di adorazione al Bambino Divino; mirra, sostanza gommosa usata per i morti, che onora l’umanità di Gesù.
Per approfondire:

La storia del Presepe: da San Francesco d’Assisi ai giorni nostri

Perché albero di Natale e presepe si fanno nella Festa dell’Immacolata

Non c’è un motivo preciso o formale per cui l’8 dicembre si addobbi l’albero di Natale, la casa e si realizzi il presepe: probabilmente e semplicemente ciò avviene perché è la prima data non lavorativa utile per dedicarsi a queste attività durante il periodo natalizio.

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