Il 2020 è stato un anno difficilissimo a causa della pandemia di SARS-CoV-2 che ha devastato il mondo intero, mettendo a dura prova la popolazione. L’anno catastrofico è passato e in tanti sperano in un 2021 migliore, durante il quale ritrovare la libertà persa e tornare alla vita normale. Un 2020 così tanto catastrofico da entrare nella nuova edizione della “Top Ten delle Parolacce“. La storica classifica redata ogni anno dal linguista Vito Tartamella, che sarà pubblicata a breve sul sito www.parolacce.org vede il ‘2020’ nella sua top ten.
“E’ diventato l’emblema della sfortuna, della rovina, del male assoluto“, ha anticipato all’Adnkronos Vito Tartamella che riferisce come “sui social in lingua inglese” si sia “diffusa l’espressione ‘go 2020 yourself’ come equivalente di ‘go fuck yourself’ vai a farti fottere (‘vaffan2020’). E’ presto per dire quanto sopravviverà questo modo di dire ma con un anno così disgraziato non poteva essere altrimenti” ed “è un sentimento diffuso“. “Il mese scorso il quotidiano britannico ‘The Guardian’ ha fatto un sondaggio fra i lettori chiedendo loro di sintetizzare in una sola parola il loro sentimento verso il 2020. Ebbene, la parola più votata è stata ‘shit’ (merda) seguita da ‘fucked’ (fottuto). D’altronde anche in Italia l’espressione ‘Che ti venga il CORONAVIRUS’ ha iniziato a circolare come maledizione e non è l’unico malaugurio a sfondo sanitario nella nostra lingua“, ha affermato ancora Tartamella. Il 2020 sta diventando la star degli insulti, ma al primo posto degli eventi volgari più emblematici c’è l’episodio avvenuto a Sanremo lo scorso anno tra Morgan e Bugo: “Sul palco di Sanremo è infatti avvenuto un fatto inaudito: Morgan ha cambiato il testo della canzone trasformandola in un avvelenato e unilaterale attacco verso il suo partner” ha aggiunto ancora Tartamella. Ed è così che il primo posto della classifica delle parolacce è andato alla ‘canzone kamikaze’ trasformata da Morgan e che ha fatto squalificare i due artisti dalla competizione canora.
Al secondo posto della classifica degli insulti c’è l’episodio che ha visto coinvolti Max Verstappen e Lance Stroll a Portimao, lo scorso ottobre. “Ma è cieco questo cazz..ne? Che caz… c’è che non va con lui? Gesù Cristo. Che ritardo. Ho subìto un danno. Che mongolo“, ha affermato l’olandese della Red Bull dopo uno scontro col canadese della Racing Point. La Mongolia si è indignata e Verstappen non si è voluto scusare e l’affair è diventato un incidente diplomatico internazionale fra Mongolia, Onu e Omc.
Al terzo posto della classifica arriva anche il coronavirus, la pandemia ed il lockdown, in particolar modo con l’episodio di Cateno De Luca, sindaco di Messina, che ha usato una flotta di droni per controllare il territorio. “Mai nessuna autorità aveva intrapreso un’iniziativa simile che ha fatto il giro del mondo e, fra gli altri, è stata segnalata anche dalla rete americana Nbc“, indica infine Tartamella.