Accadde oggi: 25 anni fa l’addio a Freddie Mercury, la star dei Queen stroncata dall’AIDS [GALLERY]

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Venticinque anni fa ci lasciava Freddie Mercury, leader dei Queen e icona della musica rock. Se ne andava lasciandoci orfani della sua voce e del suo stile, così inconfondibile e unico. Sì perché Freddie Mercury era innanzitutto unico, di un’unicità manifestata nelle sue canzoni ancor prima che nei suoi show. Del resto, ciò che rimane, alla fine, è la musica.  Farrokh Bulsara nasce a Zanzibar il 5 settembre 1946 da una famiglia di origine Parsi ed è destinato a diventare uno degli artisti mondiali più amati di sempre: nel 1970, ad appena 24 anni, fonda il gruppo Queen, scegliendo personalmente il nome ” Anni fa ho pensato al nome Queen… È solo un nome, ma è molto regale e sembra splendido. È un nome forte, molto universale e immediato. Aveva un sacco di potenziale visivo ed era aperto ad ogni tipo di interpretazione.”, affermerà in un’intervista. Il gruppo emerge in un’escalation che incanta pubblico e critica: inizia uno dei periodi più produttivi della musica e della vena artistica di Freddie. Nel 1975 scrive Bohemian Rhapsody simbolo della creatività del gruppo e soprattutto del suo cantante, nel 1976 esce  Somebody to Love, nel 1977 We Are the Champions, nel 1978 Don’t Stop Me Now  e nel 1980 Crazy Little Thing Called Love. Seguirono diversi anni di successi ed eccessi, durante i quali l’artista non nascose la sua omosessualità.

Il 13 luglio 1985 i Queen presero parte al Live Aid, un concerto umanitario organizzato da Bob Geldof in cui parteciparono alcuni tra i più importanti artisti internazionali, al fine di ricavare fondi in favore delle popolazioni dell’Etiopia. I Queen si esibirono al Wembley Stadium di Londra e i loro 20 minuti di canzoni “consegnarono alla storia i Queen e fecero di Freddie Mercury una leggenda”. Sono dello stesso anno canzoni del calibro di Made in Heaven, I Was Born to Love You, Man Made Paradise e There Must Be More to Life Than This. 

Poi l’arrivo della malattia: Mercury la nascose anche agli altri membri dei Queen fino al 1989, quando decise di effettuare ulteriori accertamenti che lo fecero risultare positivo all’HIV. Successivamente gli fu diagnosticata la sindrome dell’AIDS. Seguì quindi un periodo di chiusura durante il quale Freddie annullò qualsiasi concerto abbandonando la vita pubblica. In molti sospettarono di un problema di salute, che fu infine confermata dallo stesso cantante il 23 novembre 1991:  ” …Desidero confermare che sono risultato positivo al virus dell’HIV e di aver contratto l’AIDS. Ho ritenuto opportuno tenere riservata questa informazione fino a questo momento al fine di proteggere la privacy di quanti mi circondano. Tuttavia è arrivato il momento che i miei amici e i miei fan in tutto il mondo conoscano la verità e spero che tutti si uniranno a me, ai dottori che mi seguono e a quelli del mondo intero nella lotta contro questa terribile malattia… “. A 24 ore dal comunicato, l’artista si spense, all’età di 45 anni.

Lascia un’eredità colossale: musiche, testi, parole, performance, una voce da tenore che indossava vesti rock. Nel suo grande rispetto per coloro che lo ispirarono disse di Jimi Hendrix: “Jimi Hendrix è molto importante. È il mio idolo. In qualche modo, riassume, con la sua performance dal vivo, tutti gli aspetti del lavoro di una rock star. Non si può paragonare a nessuno. O hai la magia o non ce l’hai. Nessuno può eguagliarlo. Nessuno può prendere il suo posto.” Adesso possiamo ben dire che Freddie la magia ce l’aveva, e purtroppo, a 25 anni dalla sua assenza,”nessuno può eguagliarlo, nessuno può prendere il suo posto.”

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