Animali, Wwf: stanno bene e sono pronti a involarsi i 3 piccoli falchi pescatore nati nell’oasi di Orbetello [FOTO]

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Dalla Natura continuano ad arrivare buone notizie. I tre piccoli di falco pescatore nati nell’Oasi del WWF di Orbetello nei primi giorni di maggio sono stati oggi oggetto di un’operazione importante quanto delicata. Sono stati, infatti, sottoposti a controlli medici oltre che all’operazione di inanellamento (una vera e propria carta d’identità) e all’applicazione di un trasmettitore GPS che permetterà di seguirne gli spostamenti. L’operazione è stata condotta dal personale dell’Oasi di Orbetello insieme ai ricercatori dell’Ispra e agli esperti del progetto Falco pescatore, tra cui Giampiero Sammuri, che è stato l’ideatore  del progetto Falco pescatore nel Parco regionale della Maremma e oggi è presidente di Federparchi. Il progetto “Osprey”, partito nel 2006, che ha consentito la ricostituzione di una popolazione nidificante di questa specie in Italia, ha registrato le prime nidificazioni italiane nel parco regionale della Maremma nel 2011.

I tre piccoli falchi pescatore si chiamano OzzyOlly e Olaf: i nomi sono stati scelti, attraverso un sondaggio, dalle bambine e dai bambini dei Panda Club, i circoli nelle scuole del WWF.

“Siamo tutti felicissimi”. Ha dichiarato la presidente del WWF Italia Donatella Bianchi che non riesce a trattenere la gioia per la riuscita di un progetto che inserisce le oasi toscane del WWF tra i siti di nidificazione in Italia per il falco pescatore. “Con le operazioni di oggi saremo in grado di monitorare con precisione Ozzy, Olly e Olaf. Non solo potremo conoscere e studiare in modo approfondito i loro spostamenti e i loro comportamenti ma sarà possibile anche stabilire con precisione eventuali attacchi da parte dei bracconieri: il falco pescatore, infatti, è una specie in grande difficoltà nel Mediterraneo e che in Italia fino a pochi anni fa era praticamente scomparsa”. Continua la leader dell’Associazione del Panda che aggiunge: “Proprio per far conoscere questa specie abbiamo deciso di coinvolgere i bambini nella scelta dei nomi con l’obiettivo di far crescere la curiosità nel mondo della scuola non solo sui falchi pescatori ma anche su tutti gli altri uccelli e gli altri animali migratori, che sono spesso oggetto di bracconaggio”.

“Quello di quest’anno è solo il primo passo dell’impegno del WWF per il falco pescatore – conclude Donatella Bianchi –. Per l’anno prossimo stiamo lavorando con i capofila del progetto e la Regione Toscana per attrezzare i nidi con alcune camera trap in modo da riuscire a seguire in tempo reale, all’interno del centro visita dell’Oasi WWF, le fasi di nidificazione e i primi momenti di vita”.

La felicità è un’ala nel vento

 Un racconto di Elisabetta Dami 
Buio. Buio tutto attorno a me. Da tanto tempo è così, e poiché non posso fare null’altro io aspetto, aspetto, aspetto…Però mi sento diventare sempre più forte, sento che il mio corpo sta cambiando. Forse potrei fare qualcosa, forse potrei uscire da questo buio che mi contiene come una prigione… Confusamente, sento che davanti a me c’è qualcosa di duro.
Comincio a battere. Tic tic tic…
Sì, davvero sono diventato più forte, e scopro di avere un becco, ed è anche appuntito! Tic… crack! L’uovo in cui mi trovo si squarcia. Di colpo, davanti a me si apre uno spiraglio. Una luce accecante mi abbaglia, ma che cos’è? Batto le palpebre, non capisco… Ora riesco a tenere gli occhi aperti, e alzo lo sguardo. E vedo la cosa più bella che potessi immaginare… Blu, blu, blu. Poi lo abbasso… Blu ovunque, sopra e sotto di me! Quel blu mi affascina, sento infiniti ricordi che non sono miei, ma in qualche modo mi appartengono, è la memoria dei tanti falchi predatori prima di me.
Quei ricordi sono come voci, mi ricordano che io sono nato per innalzarmi in quel blu, per lanciarmi nel vento, per perforare le nuvole una dopo l’altra, testa avanti, coda indietro, penne allineate nel sole…Poi mi affaccio dal nido e guardo giù, e di nuovo vedo blu, blu, blu.
Sono nato anche per tuffarmi in quel blu, per immergermi in quei flutti spumeggianti, per rincorrere quelle onde nel vento, per inebriarmi del profumo della salsedine, occhi fissi sulle prede, becco pronto a ghermirle. Il blu del cielo, il blu del mare… i blu della mia vita.
Tutte quelle memorie, che echeggiano da lontano, sono come voci di antenati che mi ripetono: tu sei nato per volare’. Non so ancora che cosa significhi ‘volare’, ma già so che è la mia essenza. Sento un rumore, tic tic, e mi giro, c’è qualcun altro che sta uscendo da un uovo.

Chi è?  Le voci risuonano di nuovo nella mia mente, nel mio cuore, nelle mie penne: ‘Voi appartenete al Clan del Falco Pescatore!’. Barcollando sulle zampette ancora incerte mi avvicino. Lo sfioro col becco, e un pensiero mi viene d’istinto: ‘siamo dello stesso clan, tu e io!’. Anche l’altro mi sfiora col becco. Fratelli. Noi siamo fratelli. Fratelli di penne e di piume, fratelli di vento e di sole, fratelli di onde e di flutti. Ehi, ma c’era anche un terzo uovo nel nido! E non si è ancora aperto! Oh oh oh, si sta aprendo proprio ora.
Siamo in tre, quindi, nel nido. Uno sguardo, e già ci siamo riconosciuti. Ora un’ombra si proietta su di noi. Leviamo lo sguardo, preoccupati, ma è tardi per aver paura: l’ombra è già diventata un grosso corpo caldo e pennuto, che plana sul nido e ci ricopre di colpo con le sue piume calde di sole. Il becco si spalanca e ci imbocca con una deliziosa pappa di pesce. Due grossi occhi lucidi ci fissano, uno dopo l’altro, con amore infinito. Mamma!
Mentre mangio, non posso fare a meno di lanciare un altro sguardo fuori dal nido. Di nuovo il blu mi cattura, di nuovo mi prende quella nostalgia del nulla che si sente sotto le ali quando si vola, e l’emozione del tuffarsi a testa bassa nel mare… ma come faccio a sapere già tutto ciò?
Di nuovo le memorie ancestrali echeggiano: volare, per questo sei nato. Volare. Volare volare volare. Volareee. E benché sia ancora troppo presto per me, benché io sia appena nato, e mi sia appena affacciato al nido, so che questa sola può essere l’essenza della mia vita. Volare…E so anche che per me, appena sarò pronto per volare, la felicità sarà… un battito d’ali nel vento.

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