Uragano Irene: east coast devastata, 14 morti e gravi danni. Ma poteva andare peggio …

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Quattro milioni di persone senza energia elettrica, un milione di evacuati e un bilancio provvisorio di 14 morti sulla East Coast degli Stati Uniti: sono solo alcuni dati sull’uragano Irene che, ormai declassato a tempesta tropicale, presenta un conto pesante al Paese,  ma comunque meno salato rispetto alle attese. Dopotutto i fenomeni meteorologici sono stati molto violenti. A Long Beach sono state misurate onde alte 10 metri, a New York sono caduti 190mm di pioggia con raffiche di vento fino a 140km/h. Poco meno a Washingont. Le fotografie dei danni sono eloquenti.

Ma sarebbe potuta andare anche molto peggio, soprattutto a New York, dove si temeva l’apocalisse. Che per fortuna non c’è stata. Il presidente americano Barack Obama, pero’, nell’ennesimo messaggio – stavolta dal giardino della Casa Bianca – invita tutti a non abbassare la guardia: l’emergenza ”non e’ ancora finita” e Irene, spostatasi piu’ a nord, ”resta ancora pericolosa”, perche’ ”inondazioni sono ancora possibili”. L’appello agli americani che vivono nelle zone piu’ colpite e’ quello di continuare a seguire le istruzioni delle autorita’ locali. La preoccupazione e’ soprattutto per le aree dove si sono verificate vaste alluvioni. E dove si lavora incessantemente per limitare i danni.

Nella Big Apple, nel complesso, ci sono stati danni dovuti agli allagamenti e ai numerosi alberi caduti ma nessuna vittima, probabilmente anche grazie alla prevenzione che ha funzionato in modo efficace, alle evacuazioni e alle raccomandazioni delle autorità. L’Hudson  e l’East River sono esondati allagando alcune zone della Città, ma il livello dell’acqua è calato in pochissimo tempo. New York ha superato in modo brillante un’emergenza che avrebbe messo in ginocchio moltissime altre città del mondo, di ogni Paese e di ogni continente.
Leggeri, a New York, anche i black-out elettrici. I 90.000 newyorkesi rimasti senza luce sono quelli di Staten Island e quelli di alcune zone di Brooklyn, del Queens e del Bronx. Conedison, la societa’ che gestisce la distribuzione di energia elettrica nella Grande Mela, sta facendo di tutto per riattivare tutte le linee interrotte. Intanto le stazioni ferroviarie e gli aeroporti (dal JFK a La Guardia e Newark) hanno gia’ riaperto i battenti, dopo che nelle ultime 24 ore i voli nazionali e internazionali cancellati dalle compagnie aeree Usa sono stati circa 10.000. Timori c’erano anche per Ground Zero, dove procedono i lavori per la costruzione della Freedom Tower: nessun danno. E la paura che Irene potesse rovinare le celebrazioni del decennale dell’11 settembre e’ svanita insieme a tutte le altre.

In tutto sono stati nove gli Stati dell’East Coast in cui e’ stato dichiarato lo stato d’emergenza. ”Le condizioni sono serie e i danni potrebbero essere di decine di miliardi di dollari”, afferma il governatore del New Jersey, Chris Christie. Anche li’, comunque, si cerca di tornare in fretta alla normalita’: le spiagge da dove erano state evacuate un milione di persone si ripopolano di famiglie. E nelle case delle vacanze evacuate si torna a far festa. Mentre i casino’ di Atlantic city riapriranno lunedi’.
Pochi danni a Washington, dove gli aeroporti sono stati riaperti e i voli accusano ritardi minimi.

La North Carolina e’ stata la piu’ colpita, con Irene che si e’ abbattuta sulle sue coste quando era ancora un uragano di categoria 1: oggi pero’ su parte di quelle e’ tornato a splendere il sole. ”Il peggio e’ passato in molte aree, e l’uragano fra poche ore sara’ fuori dagli Stati Uniti”, ha rassicurato il segretario alla sicurezza nazionale Janet Napolitano, invitando comunque a non abbassare la guardia. ”Non siamo ancora fuori dai guai. L’elettricita’ resta un problema”, ha detto.
E’ stata meno grave del previsto”, evidenzia il governatore di New York, Andrew Cuomo. Ma resta l’allerta: ”State a casa, godetevi la famiglia, non mettetevi alla guida”. Anche per non intralciare che cerca di riportare la situazione in ordine.
Il peggio e’ passato, afferma anche il sindaco di New York, Michael Bloomberg, che difende le scelte fatte da chi gia’ lo accusa di eccessivo allarmismo: ”Sono state scelte buone”. Male polemiche probabilmente sono destinate a proseguire nei prossimi giorni. Per Obama, comunque, la gestione dell’emergenza e’ stata ”uno splendido esempio di buon governo”.

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