La neve tonda: che cos’è, come si forma e perchè non c’entra niente con la grandine

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La neve tonda

In queste ore al sud Italia si stanno verificando tanti rovesci di neve tonda, un fenomeno meteorico che non è nè neve nè grandine ma è classificato a sè. Sinonimo di “gragnola” o “graupel“, è un tipo di precipitazione ufficialmente riconosciuta sia dalla World Meteorological Organization che dal Servizio Meteorologico Nazionale dell’Aeronautica Militare.
Le sue caratteristiche sono talmente tanto chiare che non è possibile confonderla nè con la neve nè con la grandine. E’ una precipitazione solida costituita da granelli di ghiaccio bianchi e opachi con un diametro compreso tra i 2 e i 5 millimetri. La forma di questi granelli di ghiaccio è in prevalenza sferica, e hanno un tipo di struttura facilmente malleabile e compribile, tanto che già nel loro impatto con il suolo, durante la precipitazione, si sbriciolano.
La grandine è completamente diversa in quanto si tratta di ghiaccio puro che non si sbriciola, non è malleabile nè comprimibile ma molto più rigido, e si forma da particelle liquide di pioggia che all’interno delle nubi temporalesche salgono e scendono per diversi chilometri e si congelano e scongelano più volte, diventando – appunto – chicchi di grandine. La neve tonda (o gragnola che dir si voglia) è invece più simile alla neve che alla grandine perchè si forma dai fiocchi di neve che cadono da nubi cumuliformi e che, però, poi attraversano uno strato più caldo di atmosfera vicino al punto di fusione: in quello strato i fiocchi non si sciolgono, ma si “arrotolano su sè stessi e danno vita, appunto, al granello di neve tonda. Non a caso per la grandine si parla di “chicchi” e per la neve tonda o gragnola si “granelli“. All’interno della neve tonda, infatti, si conservano spesso le tracce della struttura originaria del cristallo di neve, ed è un fenomeno esclusivo dell’inverno (mentre la grandine può capitare in qualsiasi stagione, anche d’estate).
La neve tonda è una precipitazione tipica delle irruzioni d’aria artica polare marittima, come quella di questi giorni, in cui le masse d’aria sono molto fredde in quota ma più miti ai bassi strati; infatti un’altra caratteristica principale della neve tonda è che riesce a cadere al suolo anche con temperature di diversi gradi superiore allo zero. Stamattina è successo a Reggio Calabria con ben +9°C, qui, qui e qui le foto, ma qualche anno fa è capitato addirittura con temperature sui +12°C in alcune località Sarde. Dopotutto con l’aria polare marittima si possono verificare vere e proprie tormente di neve (neve pura, a fiocchi) con temperature superiori allo zero (basti ricordare i 30cm di neve farinosa caduta ad Aosta venerdì scorso con una temperatura sempre tra +2 e +3°C durante la precipitazione!) in quanto l’umidità dell’aria è molto bassa e in quota si verificano forti turbolenze.
Il codice METAR della neve tonda è ‘GS‘.

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