Ormai è inutile giocare ancora a nascondino, le previsioni meteo per la prossima settimana e per l’inizio di febbraio non cambieranno, almeno nella loro tendenza generale che è chiara, definita e certa: il gelido burian Siberiano arriverà in Europa e in Italia, grazie a un poderoso anticiclone Russo-Siberiano (con massimi di 1060 millibàr sulla Scandinavia) e al famigerato ponte di Weijkoff formato grazie alla risalita dell’anticiclone delle Azzorre verso nord/est. Nulla può ormai scalfire questa situazione sinottica che trascinerà masse d’aria gelide provenienti direttamente dalle steppe Siberiane verso il nostro Paese. Quando ne abbiamo parlato la prima volta, il 21 gennaio in quest’articolo, non ci credeva nessuno: in molti hanno ridacchiato ironicamente, altri ci hanno preso per pazzi, fatto sta che osservando un semplice posizionamento di una figura barica si può riuscire a capire con grandissimo anticipo un’evoluzione meteorologica, alla faccia dei “balletti” dei centri di calcolo.
Ovviamente dobbiamo specificare che tanto la previsione è ormai certa nella sua tendenza, quanto è dubbia e incerta nei suoi dettagli previsionali, che poi è ciò che più interessa alla gente: ok, arriva il gelo ma dove colpirà di preciso, quali saranno i Paesi e le Regioni maggiormente colpiti, e sarà secco oppure accompagnato da precipitazioni? E se ci saranno precipitazioni, di che entità saranno?
Oggi è ancora presto per rispondere a tutte queste domande; siamo qui ancora incerti a osservare l’evoluzione in atto con l’imminente peggioramento nord Atlantico che in questo weekend porterà la neve in pianura al nord, ma solo il nowcasting potrà dirci esattamente dove e con che accumuli, quindi figuriamoci se siamo in grado di poter effettuare già da ora una previsione dettagliata in vista del burian di inizio febbraio. Di certo possiamo dire che quando masse d’aria così fredde arrivano nel nostro Paese, e quindi nel Mediterraneo, è praticamente impossibile che il freddo sia secco perchè i contrasti termici determineranno enza ombra di dubbio le tipiche “complicanze” Mediterranee, cioè le ciclogenesi depressionarie che daranno vita a perturbazioni tutte Italiane tali da sommergere di neve alcune zone e poter provocare richiami più secchi e miti in altre. Gli ultimi aggiornamenti dei centri di calcolo, infatti, vedono continue ciclogenesi nel mar Tirreno e ciò porterebbe, almeno in una prima fase, il grande gelo al centro/nord con abbondanti nevicate in tutte le Regioni dell’Italia settentrionale, mentre il sud avrebbe sì precipitazioni copiose, ma con neve solo alle quote medie degli Appennini in attesa di una seconda fase comunque più fredda e nevosa fin a bassa quota; ma questa previsione è già fin troppo dettagliata per poter essere considerata affidabile, quindi bisognerà attendere ancora ulteriori aggiornamenti per capire la traiettoria della colata gelida e il posizionamento dei vortici depressionari.
Fatto sta che l’entità del freddo in arrivo è davvero straordinaria, e non solo per l’Italia ma anche per gran parte d’Europa si prepara una fase termicamente davvero eccezionale, con anomalie negative notevolissime, tali da ribaltare completamente le analisi su un inverno fin qui molto caldo su gran parte del continente Europeo. E’ ancora presto per poter dire se si scriverà la storia e verranno battuti dei record; dopotutto questa possibilità sussite.
Sono tantissime le analogie con il famoso febbraio 1956, il mese della “nevicata del secolo”: anche lì, su scala Europea, tutto iniziò il 27 gennaio, con l’arrivo delle prime masse d’aria Siberiana sull’Europa nord/orientale, proprio come accaduto ieri. Che era 27 gennaio. Inoltre anche nel 1956 i due mesi precedent al freddo storico, dicembre 1955 e gennaio 1956, furono decisamente miti su gran parte d’Europa. Probabilmente sono solo coincidenze ma forse no. Febbraio 1956 fu un mese davvero polare per gran parte d’Italia. Tutta la pianura Padana fu abbracciata da un’isoterma di -15°C a 850hPa, mentre sulle Alpi arrivò la -20°C alla stessa quota. Esattamente come gli ultimi aggiornamenti previsionali delineano gli scenari per la prossima settimana. Freddo e neve colpirono prima il centro/nord, poi il sud. Esattamente come gli ultimi aggiornamenti previsionali delineano gli scenari per la prossima settimana. Il gelo arrivò direttamente dalle steppe Siberiane e stazionò in Europa per oltre 20 giorni. Esattamente come gli ultimi aggiornamenti previsionali delineano gli scenari per la prossima settimana.
Andiamo a vedere le temperature minime registrate in quel mese nelle principali località Italiane: stiamo ricordando un grande evento del passato, ma se tutto fosse confermato questi valori così straordinari potrebbero essere le nostre previsioni per i prossimi giorni: Torino -22°C, Bergamo -20°C, Vicenza -19°C, Verona e Milano -18°C, Treviso e Piacenza -17°C, Bolzano -16°C, Padova, Trieste e Brescia -15°C, Bologna, Rimini e Ravenna -14°C, Ferrara e Pescara -13°C, Firenze, Venezia e Pisa -11°C, Grosseto -10°C, Crotone -8°C, Roma -7°C, Genova -6°C, Napoli -5°C, Cagliari -3°C, Bari, Lecce e Brindisi -2°C, Palermo e Messina 0°C.