‘Lucia’, ‘Madaleine’ e non solo: storia e curiosità dei nomi di cicloni e anticicloni Europei

MeteoWeb
L'ultimo aggioramento della mappa con i cicloni "Lucia" e "Madaleine" e l'anticiclone "Klara" sulla Russia Artica

Il passaggio del ciclone ‘Lucia’ sull’Italia ha fatto molto discutere su tutti i forum di meteorologia relativamente all’entità della perturbazione e al nome di riferimento. In tanti, adesso, si chiedono come mai si sia parlato così tanto di ‘Lucia’ e chi, come, quando e perchè ha deciso di assegnarle questo nome.
Per fare un pò di chiarezza, va innanzitutto chiarito che l’usanza di chiamare le perturbazioni con dei riferimenti di nomi propri maschili e femminili risale alla tradizione meteorologica Britannica, da lunghi decenni, dove, in Inghilterra e soprattutto negli Stati Uniti d’America, la meteorologia viene vissuta in modo molto più morboso dalla popolazione e dalla società con i mass-media che “etichettano” le perturbazioni e gli anticicloni chiamandoli sempre per nome in base alle indicazioni ufficiali fornite dai centri scientifici di riferimento.
Per quanto riguarda l’Europa, è l’Istituto Tedesco di Meteorologia dell’Università di Berlino che, a partire dal 1999, ha deciso di “aseguarsi” all’usanza Britannica dando un nome a ogni ciclone e a ogni anticiclone che interessa il Vecchio Continente, quindi a tutte le figure bariche in transito sull’Europa. In questa pagina è possibile osservare tutti i nomi dei cicloni del 2012 (quelli già transitati e quelli futuri), con l’archivio dal 1999 ad oggi.
Per quanto riguarda, invece, l’enfasi su cui s’è parlato del “ciclone Lucia” (Lucy, come hanno scritto altri siti per giorni, non esiste e non è mai esistito!), l’abbiamo fatto anche noi in quanto s’è trattato di una perturbazione ben più intensa di quelle che solitamente interessano le nostre aree; nessun paragone, infatti, con la prossima ‘Madaleine’ che nei prossimi giorni si porterà sulle isole Britanniche e interesserà anche il Mediterraneo centrale, che avrà effetti estremi sul Regno Unito ma non certo sull’Italia. S’è trattato di un vero e proprio ciclone, ma non ha raggiunto lo stato di “TLC” come avevamo ipotizzato in quest’articolo pubblicato nella serata di giovedì. Pur non diventando un vero e proprio ciclone dalle caratteristiche tropicali, abbiamo comunque avuto effetti estremi tali di un profondo ciclone extratropicale ben più violento di quelli che solitamente interessano il nostro Paese (le normali perturbazioni, come quella dei prossimi giorni, ‘Madaleine’ per intenderci): i venti impetuosi che tra venerdì sera e sabato mattina hanno spazzato il basso Tirreno determinando mareggiate devastanti sulle coste esposte e cancellando chilometri di spiacce e coste tra il sud della Campania e l’alta Calabria, provocando danni ingenti, non sono molto comuni così come le piogge torrenziali che hanno interessato proprio la bassa Campania e l’alta Calabria Tirrenica, o l’estensione del maltempo che ha colpito tutt’Italia, nessuna Regione esclusa.
Negli ultimi tempi, è stato il terzo violento ciclone che ha colpito il nostro Paese, dopo quello di inizio novembre 2011 nell’alto Tirreno, classificato come tropical storm anche dalla NOAA per la prima volta nella storia e quello del 10 marzo nel Canale di Sicilia (qui tutti i dettagli e qui le immagini). Si tratta di fenomeni rari, ma non rarissimi come abbiamo spiegato in quest’articolo di meteo-didattica pubblicato qualche mese fa.

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