Emergenza alluvioni, il ministro Clini: “l’89% dei comuni italiani è a rischio dissesto idrogeologico”

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Da indagini del Ministero dell’Ambiente e piu’ di recente del Cresme, dell’ottobre scorso, emerge che almeno il 10% della superficie italiana, cioe’ 29.500 chilometri quadrati, e’ esposto ad alto rischio di dissesto idrogeologico e il fatto importante e’ che questa percentuale e’ concentrata nell’89% dei Comuni, quindi il rischio e’ diffuso sul territorio, con particolare evidenza in aree urbanizzate”. Lo ha detto il ministro dell’Ambiente, Corrado Clini, in Aula al Senato.

E’ di 40 miliardi di euro la stima degli interventi necessari per mettere in sicurezza il territorio e ”secondo una nostra stima, per realizzare questi interventi dovremo prevedere che il 60% delle risorse sia destinato a interventi pubblici, prevalentemente per le infrastrutture e le reti per la messa in sicurezza, il 30% di investimenti dovrebbe essere da parte delle imprese a fronte di misure incentivanti come il credito d’imposta e il 10% a favore di imprese di vario tipo, anche cooperative, che assumono la gestione delle aree agricole e boschive abbandonate”. Cosi’ il ministro dell’Ambiente, Corrado Clini, in Aula al Senato illustrando i contenuti della lettera inviata all’Unione europea sugli interventi contro il dissesto idrogeologico. Le opere previste – ha spiegato il ministro – servono per ridurre il rischio derivante da precipitazioni intense e percio’ per il drenaggio e la raccolta delle acque, per mettere in sicurezza le aree marginali abbandonate progressivamente e molto vulnerabili, per la messa in sicurezza delle coste, per la gestione e la raccolta delle acque (fogne). Gli interventi – ha ribadito Clini – mediamente dovrebbero essere finanziati con almeno 2,5 miliardi all’anno in 15 anni per coprire tutta la serie di misure di prevenzione necessarie a cominciare dalle aree piu’ esposte e piu’ a rischio.

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