Cintura di Fuoco: incremento dell’attività geologica o normale routine del pianeta?

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La cintura di Fuoco

Secondo quanto riporta l’Activist Post, l’attività della cinura di fuoco negli ultimi tempi si è fatta più dinamica, con costanti eruzioni vulcaniche e terremoti lungo il perimetro dell’Oceano Pacifico. Poiché tali eventi, fortunatamente, non si sono verificati in aree densamente popolate, non sono stati troppo “pubblicizzati”. Teoricamente un’attività maggiore potrebbe fornire più probabilità ad un evento distruttivo di verificarsi, e se questo dovesse accadere, il mondo sarà nuovamente focalizzato verso questa grande area della Terra. La cintura di fuoco è il luogo dove si verificano il 90% dei terremoti della Terra e il 75% di tutte le eruzioni vulcaniche. E’ estesa per circa 40.000 chilometri tutto intorno all’oceano Pacifico, con una forma che ricorda grossolanamente un ferro di cavallo. È caratterizzata dalla presenza di numerosissimi archi insulari, fosse oceaniche e catene montuose vulcaniche. A quest’area appartiene tutta la costa occidentale degli Stai Uniti, diretta conseguenza dei movimenti reciproci delle differenti placche, che in questa zona vanno incontro al fenomeno della subduzione. Fortunatamente negli ultimi anni non si sono verificati eventi sismici devastanti, ma gli scienziati non escludono che un giorno possano accadere. Il blog riporta 15 segnali che potrebbero indicare un’entrata in un periodo di maggiore attività:

  • Monte Lokon, Indonesia: dal mese di Luglio ha eruttato 800 volte. Lunedì scorso la cenere vulcanica ha raggiunto altezze di 10.000 piedi.
  • Un’allarme arancione è stato rilasciato per le città e i villaggi nei pressi del vulcano Tungurahua in Ecuador. Martedì scorso è esploso, sparando lava sino a mezzo miglio sopra il cratere principale.
  • Fiumi di lava continuano a fuoriuscire dal vulcano Tolbachik, nella penisola di Kamchatka, risvegliatosi dopo 36 anni.
  • La lava continua a fuoriuscire anche dal vulcano Fuego, in Guatemala.
  • Martedì scorso un pennacchio di cenere si è elevao ad oltre 2,5 chilometri dal vulcano Paluweh, in Indonesia.
  • Il vulcano Popocatepetl continua ad essere interessato da una media di 4 eventi sismici per ora.
  • Gli scienziati hanno scoperto uno dei vulcani più bizzarri al mondo sul fondo dell’Oceano, al largo della costa di Baja, in Messico.
  • Il monte Fuji, non troppo distante dalla capitale del Giappone, è rimasto in quiescenza per circa 300 anni, ma negli ultimi mesi ha dato segnali crescenti di attività. Un recente studio ha scoperto che la camera magmatica sotto la montagna è sotto pressione, tanto da credere in una possibile eruzione esplosiva in un futuro non troppo lontano. Le autorità si sono allarmate quando un tunnel che porta al monte è crollato lo scorso 2 Dicembre, uccidendo 9 persone.
  • Gli scienziati avvertono che è stato verificato un accumulo di magma sotto un gran numero dei 110 vulcani attivi giapponesi.
  • Lunedì scorso si è verificato un terremoto di magnitudo 6.1 al largo della costa di Sulawesi, in Indonesia.
  • Sabato scorso un terremoto di magnitudo 6.0 ha colpito la regione della Nuova Britannia, in Papua Nuova Gunea.
  • Un terremoto di magnitudo 6.5 ha interessato il golfo dell’Alaska a metà Novembre.
  • Un terremoto di magnitudo 7.3 ha colpito il Giappone meno di tre settimane fa.
  • C’è stato un sostanziale aumento dell’attività sismica lungo la Long Valley, in California, dove le autorità sostengono che ci siano intrusioni in superficie di magma.
  • Da cinque settimane, oltre 170 terremoti significativi interessano Città del Cile.
La struttura della Terra

Questi segnali non devono essere visti come presagio di chissà quali sventure, è bene ribadirlo, specie in un periodo delicato come quello attuale. L’attività geologica della Terra è in costante mutamento, e l’articolo vuole semplicemente osservare gli eventi dal punto di vista scientifico, senza alcuna previsione. Negli Stati Uniti, una grande percentuale della popolazione è convinta che un aumento dei disastri naturali è la prova che siamo negli “ultimi giorni” descritti nella Bibbia. Infatti, un recente sondaggio ha rilevato che un enorme 36 per cento di tutti gli americani credono che l’aumento dei disastri naturali che abbiamo visto negli ultimi anni, è un’indicazione che siamo alla fine dei tempi. “Vi è una percentuale significativa di americani che vedono questi fenomeni attraverso una lente teologica”, ha riferito Daniel Cox, direttore presso il Public Religion Research Institute. In realtà, la cintura di fuoco, come descritto in alto in questo articolo, è il luogo geologicamente più attivo del nostro pianeta, e per questo motivo è sotto certi versi normale attendersi eventuali eventi di un certo tipo, che sempre ci sono stati, e sempre si verificheranno. L’importante è che, chi di competenza, possa fornire la prevenzione adeguata a simili ed eventuali emergenze. Perché siamo noi che dobbiamo adattarci alla natura, e non viceversa.

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