Il fascino dell’Aurora boreale sul Mediterraneo al tempo degli antichi romani

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Un tempo era possibile osservare il fantastico scenario offerto dal fenomeno dell’aurora boreale fin sul bacino centrale del Mediterraneo. La testimonianza diretta del singolare evento arriva proprio dagli antichi romani. Nel 37 a.c., l’imperatore Tiberio osservò da Roma un esteso fascio di luci rosse provenienti dal quadrante occidentale (verso il mar Tirreno) che illumino d’improvviso il cielo dall’oscurità della notte. Stupito dall’insolito fenomeno, Tiberio, decise di inviare alcune squadre di uomini verso il litorale di Roma, per comprendere la natura del fenomeno. In un primo tempo si penso ad un grande incendio scoppiato sul litorale. Ma le squadre inviate sul posto non trovarono alcuna traccia.

Dichiarando allo stesso Tiberio di non aver osservato nulla, a parte delle strane scie luminose colorate di rosso che libravano nel cielo della notte, sopra le acque del mar Tirreno. E’ chiaro che l’insolito fenomeno può essere attribuito all’aurora  boreale. Anche nei tempi medievali, quando l’attività solare era piuttosto intensa, troviamo  parecchie testimonianze di affascinanti aurore che illuminavano i cieli del Mediterraneo (inclusa l’Italia), forse legate ad una attività solare molto forte. Forse non sarà un caso se in quel periodo si sperimento il periodo del cosiddetto “optimum climatico medioevale”, fra l’anno 1000 e il 1200-1300, una fase climatica piuttosto calda, tanto che in Inghilterra e in Scozia si coltivava la vite.

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