Il Monsone di SO sta alimentando la formazione del “Great Whirl”, l’enorme vortice davanti le coste della Somalia

MeteoWeb
Il “Great Whirl” davanti le coste della Somalia settentrionale
Il “Great Whirl” davanti le coste della Somalia settentrionale

Come da previsione, in questi giorni, il flusso dell’umido “Monsone di SO” si sta ulteriormente rafforzando fra le coste somale e l’India occidentale, a causa dell’inasprimento del “gradiente barico orizzontale” fra l’oceano Indiano sub-equatoriale e gli stati indiani settentrionali, dove è collocata la bassa pressione termica nei bassi strati (prodotta dall’intenso riscaldamento stagionale del sub-continente indiano, che occorre in coincidenza dei passaggi “zenitali” del sole), con valori barici sotto i 995 hpa. Questa profonda bassa pressione di natura termica, caratterizzata da un minimo barico al suolo attorno i 992-993 hpa sull’India settentrionale, sta incentivando un progressivo rinforzo degli intensi venti da SO e O-SO che in questi giorni sferzeranno le coste somale e il mar Arabico occidentale, con punte sopra i 60-70 km/h, e raffiche di picco anche oltre gli 80-90 km/h davanti le coste del Puntland e l’isola di Socotra. Da alcune settimane lungo il settore occidentale del mar Arabico, nel tratto antistante le coste della Somalia settentrionale, sono attivi forti venti burrascosi, da SO e O-SO, che raggiungono l’intensità di burrasca forte, rendendo il mare da agitato a molto agitato, con la formazione di onde di “mare vivo” ben formate, alte più di 4-5 metri, ma con “Run-Up” fino a 6 metri a largo della Somalia settentrionale, molto insidiose per la navigazione marittima.

11circQueste grandi ondate prodotte dal burrascoso “Monsone di SO” tendono a propagarsi in direzione dell’alto mare Arabico come imponenti onde lunghe che vanno a rompersi sulle coste del Pakistan meridionale e dell’India occidentale, dove si attivano risacche piuttosto sostenute che creano importanti fenomeni di erosione che mangiano interi tratti di spiagge. Nell’isola yemenita di Socotra, che si trova in mezzo alla traiettoria dei cosiddetti “getti somali”, cosi chiamate data la loro origine attorno le coste del Corno d’Africa, i venti impetuosi da SO e O-SO sono divenuti a tratti anche tempestosi, con raffiche di picco che hanno superato la fatidica soglia dei 90-100 km/h. I forti venti monsonici, da SO e O-SO, oltre ad agitare il settore occidentale del mare Arabico, stanno contribuendo ad originare una delle correnti oceaniche più strane, nota come “corrente dei Monsoni”, o “Great Whirl”. Questa particolare quanto potente corrente marina ogni estate si forma al largo delle coste della Somalia.

somali1Il “Great Whirl” si caratterizza dalle altre correnti oceaniche per la formazione di un vortice gigante che ruota in senso orario e che cambia le temperature delle acque superficiali dei mari, influenzando l’umidità spinta dai venti monsonici da SO e O-SO verso le coste dell’Asia meridionale. Il vortice della “Great Whirl”, sovente, prende forma a largo delle coste della Somalia settentrionale, davanti il Puntland, e tende a chiudersi fra i mesi di Giugno e Luglio, quando il flusso del “Monsone di SO” raggiunge la massima intensità, soffiando a carattere burrascoso davanti la costa somala e l’isola di Socotra. Gli scienziati dell’Università di Miami hanno cercato di capire meglio come mai comparisse questa particolare corrente, che appariva connessa ai venti monsonici. Quello che hanno scoperto è che il “Great Whirl” è ancora più strettamente legato ai monsoni, solo che lo è attraverso l’oceano e non l’atmosfera. Un recente studio ha dimostrato come i giri vorticosi di questa corrente cominciano infatti quasi due mesi prima dell’attivazione dei venti monsonici sud-occidentali. A innescarli sarebbero le cosiddette “onde di Rossby Equatoriali” che agiscono ad Aprile e che nell’oceano Indiano sono legate ai monsoni dell’anno precedente.

Great-Whirl

Condividi