Geologi: “In Sardegna 1523 frane per 1471 kmq, eppure solo il 62% dei comuni ha un Piano d’Emergenza”

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frana“L’80% dei comuni sardi ha almeno una porzione del suo territorio ad elevato rischio idrogeologico. Sono 280 i Kmq di territorio che presentano superfici a pericolosità di inondazione, ed a cui vanno aggiunte le superfici non comprese e indicate dal Piano stralcio delle Fasce Fluviali, 1523 i fenomeni franosi censiti che ricoprono una superficie complessiva di circa 1471 Kmq, pari a circa il 10% del territorio sardo, dato peraltro non comprensivo del rilievo di alcuni settori non censiti, quali le aree militari, le aree minerarie dismesse del Parco Geominerario e numerosi tratti di fasce costiere”. Dati snocciolati poco fa da Davide Boneddu , Presidente dell’Ordine dei Geologi della Sardegna , in apertura della due giorni sul dissesto idrogeologico in programma oggi e domani presso l’Università di Cagliari. Presenti personalità di spicco come il governatore della Sardegna , Francesco Pigliaru. “In Sardegna 337 sono i ponti stradali che in caso di eventi meteorologici intensi potrebbero essere causa di inondazioni – ha proseguito Boneddu – mentre sono 15 i ponti ferroviari, 128 edifici costruiti in aree di pertinenza fluviale , 44 strutture fognarie sono ancora insufficienti, 31 opere di difesa del suolo non sono più efficienti o non sono correttamente manutenute,198 sono i punti di alvei o fiumi che necessitano di manutenzione”.

E non certamente migliore è la situazione nel merito dei Piani di Emergenza. “Allo stato attuale infatti sono solo 233 su 377 (pari al 62%) i Comuni sardi che si sono dotati di un piano di emergenza – ha dichiarato Boneddu – strumento indispensabile per la prevenzione dei rischi e atto a fronteggiare l’emergenza, e 147 su 308 i comuni che hanno un Piano Rischio Idrogeologico. Ribadiamo l’importanza dell’istituzione degli Uffici Geologici di Zona e qualcosa la Regione ha fatto mettendo a disposizione un piccolo fondo per convenzionare i geologi a supporto delle unioni dei comuni. Bisogna fare di più. Certamente è importante ricostruire quella strada o quel ponte , danneggiati dall’alluvione di Novembre , per riportare una naturale quotidianità alle popolazioni colpite ma poco o nulla si sta facendo per la manutenzione del territorio”.

Ed i geologi vanno nelle scuole della Sardegna . “Nel 2014 abbiamo deciso di devolvere il premio Panetto (dal nome dell’ex Vice Presidente dei Geologi della Sardegna, scomparso prematuramente ), alle scuole medie di Laconi e Nurallao – ha concluso Boneddu – due paesi dell’entro terra sardo che l’estate scorsa hanno visto il loro boschi devastati da un incendio, con l’innesco di tutta una serie di problematiche riconducibili a fenomeni di dissesto idrogeologico. Ci sembrava utile dare un messaggio che dalla scuola e dai ragazzi forse occorre ripartire per stimolare una nuova cultura dell’ambiente e del territorio”.

Oggi numerosi interventi importanti come quello di Andrea Duro del Dipartimento della Protezione Civile Nazionale.
E domani arriverà in Sardegna, Gian Vito Graziano, Presidente del Consiglio Nazionale dei Geologi per partecipare all’importante conferenza organizzata dall’Ordine dei Geologi della Sardegna. Il Contributo dei Geologi allo studio e alla difesa del territorio è questo il tema della due giorni che si concluderà con la conferenza in programma alle ore 10 di domani , Venerdì 23 Maggio , presso il Dipartimento di Scienze Chimiche e Geologiche dell’Università di Cagliari.
Sono stati invitati ad intervenire: Cristiano Erriu – Assessore Regionale all’Urbanistica , Donatella Spano – Assessore Regionale all’Ambiente , Gerardo Casciu – Sindaco di Uras , Giuseppe Ciccolini – Sindaco di Bitti , Roberto Tola – Sindaco di Posada , Giuseppe Bianco – ARPA Sardegna , Giorgio Onorato Cicalò – Direttore Protezione Civile Sardegna , Antonio Funedda – Geologo – Università di Cagliari, Giorgio Ghiglieri – Geologo – Università di Cagliari , Giuseppe Gisotti – Presidente SIGEA , Francesco Murgia – Geologo Provincia Nuoro.

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