Spettacolare ciclogenesi a carattere freddo in formazione sull’Ucraina, da stanotte venti di tempesta spazzeranno la Crimea e il mar Nero

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3L’affondo di una stretta saccatura artica, riempita con aria piuttosto fredda polare marittima continentalizzata, verso l’Europa orientale sta causando una significativa ondata di maltempo che coinvolge direttamente diversi paesi, come la Romania, la Moldavia, l’Ucraina e parte della Bielorussia, dove sono in atto piogge diffuse, rovesci e temporali sparsi. Durante la sua evoluzione verso latitudini più meridionali, l’ampia saccatura, pressata da ovest dall’espansione dell’anticiclone oceanico che distenderà le proprie propaggini più occidentali in direzione della Polonia, Slovacchia e Ungheria, andrà in “Stretching”. Durante la fase di “Stretching” della parte meridionale dell’asse di saccatura l’intenso “forcing” dinamico prodotto da questa creerà l’ambiente ideale per il rapido sviluppo di un importante processo ciclogenetico. Difatti, la saccatura scorrendo sopra una preesistenza zona “baroclina” nei bassi strati, sull’Ucraina centrale, implicherà lo sviluppo di una ciclogenesi che tenderà a strutturarsi alle varie quote. Questo tipo di sviluppo può essere inteso anche secondo l’”IPV-thinking“. L’effetto di innesco (“triggering”) della circolazione depressionaria avviene sempre ad opera di una ondulazione della tropopausa, dettata dall’affondo della saccatura artica, colma di aria molto fredda d’origine polare.

I fortissimi venti che spazzeranno il mar Nero a seguito dello sviluppo della profonda ciclogenesi ucraina
I fortissimi venti che spazzeranno il mar Nero a seguito dello sviluppo della profonda ciclogenesi ucraina

Conseguentemente a questa prima azione di “forcing” l’avvezione calda ad est del minimo barico determinerà una anomalia di temperatura potenziale positiva, mentre ad ovest del minimo l’avvezione fredda determinerà una anomalia di temperatura potenziale negativa. Lungo la linea di demarcazione tra le due avvezioni nei bassi strati si genererà una intensificazione della circolazione depressionaria che andrà quindi ad interagire in quota con l’anomalia positiva di vorticità potenziale. Quest’ultima, a sua volta, raggiungerà più facilmente la circolazione “baroclina” nei bassi strati, forzandola per una seconda volta. L’effetto sinergico della circolazione a due livelli determinerà una mutua amplificazione che si estenderà a tutta la colonna d’aria ed evolverà in una ciclogenesi strutturata nei medi e bassi strati. Questo complesso processo dinamico nelle prossime ore sarà il principale responsabile dello sviluppo di un profondo ciclone extratropicale, con annessa goccia fredda in quota, caratterizzata da isoterme stimate sui -27°C a 500 hpa. Il ramo più meridionale della saccatura, entro la prossima serata, evolverà rapidamente in una profonda ciclogenesi, colma di aria molto fredda nella media troposfera, che determinerà una brusca fase d’instabilità, con piogge e rovesci sparsi fra Romania, Moldavia, Ucraina e Bielorussia, e prime nevicate fino a bassa quota sui Carpazi orientali. La formazione di un intenso sistema frontale nei bassi strati, associato alla ciclogenesi, causerà fenomeni diffusi, anche a sfogo di rovescio o di temporale sulle coste dell’Ucraina meridionale e in Crimea, dove i contrasti termici fra l’aria fredda in arrivo dalla Scandinavia e quella molto più mite e umida preesistente nei bassi strati saranno più che sufficienti per la nascita di isolate “Cellule temporalesche” sul settore post-frontale, come sulla linea del fronte freddo.

Secondo l'ultima elaborazione del modello statunitense GFS il minimo barico potrebbe scivolare sotto i 985 hpa, divenendo particolarmente profondo
Secondo l’ultima elaborazione del modello statunitense GFS il minimo barico potrebbe scivolare sotto i 985 hpa, divenendo particolarmente profondo

Al contempo lo scivolamento dell’aria fredda, di origine polare, che dal ramo occidentale della saccatura si inserirà all’interno della giovane depressione in fase di isolamento sull’Ucraina orientale, agevolerà l’ulteriore quanto rapido approfondimento, nei medi e bassi strati, della giovane circolazione depressionaria “baroclina”, piuttosto profonda, che si svilupperà nell’area attorno gli Oblast di Donetsk, approfondendosi fino ad un minimo barico al suolo che nella prima mattinata di domani toccherà i 985 hpa, progredendo in seguito in direzione del confine russo, nell’area ad est della città di Belgorod (con un minimo profondo sui 990 hpa). Lo sviluppo di una ciclogenesi così profonda, oltre ad un calo termico, molto marcato, e ai rovesci di pioggia (neve fino a bassa quota sui Carpazi orientali) riuscirà a produrre anche venti molto forti, oltre la soglia d’attenzione, che dalla prossima notte sferzeranno l’Ucraina, il settore nord del mar Nero e il l’intero mar d’Azov. Questi forti venti, prevalentemente da NO e O-NO, e da O-SO e Ovest sul mar Nero, si attiveranno nel corso della mattinata di domani in gran parte del territorio ucraino e sulla Crimea, a seguito dell’inspessimento dell’intenso “gradiente barico orizzontale” posizionato con i suoi massimi sull’ Ucraina centro-orientale, dove si approfondirà la ciclogenesi a carattere freddo, con un minimo barico previsto sui 985 hpa al suolo, che si posizionerà sull’Oblast di Donetsk.

Rtavn481Difatti, il già intenso “gradiente barico orizzontale” presente lungo il bordo occidentale e meridionale della circolazione depressionaria, centrata nell’Ucraina orientale, nel corso della prossima notte tenderà a comprimersi ulteriormente a causa della contemporanea espansione verso levante di un promontorio anticiclonico oceanico, che dal vicino Atlantico si allungherà verso la Polonia, la Slovacchia e l’Ungheria, con l’isobara di 1020 hpa che raggiungerà la Repubblica Ceca. La notevole pressione esercitata da questa robusta figura anticiclonica, in fase di ulteriore espansione verso l’Europa centro-orientale, produrrà questo notevole infittimento di isobare, soprattutto fra la Bielorussia e l’Ucraina, con la conseguente accelerazione dei già intensi venti da NO e O-NO, che dal mar Baltico si fionderanno sulle pianure e i bassopiani di Bielorussia e Ucraina, dopo aver attraversato la Lettonia e la Lituania. L’isolamento di un minimo così profondo, fino a 985 hpa, determinerà venti burrascosi molto intensi, da NO e O-NO, con raffiche fino a 70-80 km/h (localmente anche 90 km/h) in tutta l’Ucraina centro-orientale e sul settore settentrionale del mar Nero e il mar d’Azov, dove nelle prossime ore si genereranno intensi venti burrascosi da O-NO e Ovest pronti a propagarsi sull’intero bacino, creando non poche difficoltà alla navigazione marittima.

02Localmente, nel sud-est del paese e sulla Crimea, i venti da Ovest e O-NO, potranno divenire molto impetuosi, visto la discesa di aria fredda dalla Scandinavia che farà aumentare repentinamente la pressione ad ovest del sistema depressionario (extratropicale) centrato sull’Ucraina orientale. I forti venti occidentali che dalla prossima notte sferzeranno il settore settentrionale del mar Nero, e i tratti costieri da Odessa fino a Soci, solleveranno un imponente moto ondoso, creando onde alte sui 3-4 metri, ma con “Run-Up” di 5 metri sul settore nord-orientale, che si spingeranno in direzione delle coste russe meridionali. Nella mattinata di mercoledì queste ondate, sollevate dai forti venti da Ovest in azione sul mar Nero, raggiungeranno le coste russe meridionali, in particolare il tratto costiero di Soci, particolarmente aperto al quadrante occidentale, dove si attiveranno intense mareggiate, con onde alte fino a 4 metri. Le forti mareggiate, seppur in forma ridotta, investiranno in seguito anche le coste georgiane, interessando più direttamente la famosa spiaggia di Batumi che nel corso della giornata di domani rischia di subire danni veramente ingenti.

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