Staminali: promettenti i primi risultati nei pazienti con sclerosi multipla

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CELLULE STAMINALI RIPROGRAMMATE - CopiaSono “promettenti” i primi risultati di uno studio internazionale, coordinato dall’Italia, sull’impiego delle cellule staminali mesenchimali nei pazienti con sclerosi multipla. Se ne parla a Boston dove, in occasione del congresso Ectrims/Actrims (l’European Committee for Treatment and and Research in Multiple Sclerosisi e l’omologo americano) al via domani, si riunisce anche l’International Steering Committee (Isc) del Progetto Mesems. Il progetto coinvolge ricercatori clinici e di base di nove nazioni (Italia, Spagna, Francia, Inghilterra, Svezia, Danimarca, Svizzera, Canada e Australia), ed è il primo studio internazionale di fase II, effettuato in doppio cieco, per sperimentare la sicurezza di un trattamento con cellule staminali mesenchimali su pazienti con SM. “Sono 81 – ricorda l’Associazione italiana sclerosi multipla – i pazienti reclutati sinora: il 50% dei 160 previsti dal trial; circa 73 (pari al 90% del totale dei reclutati) hanno ricevuto almeno un’iniezione di trattamento con mesenchimali oppure di placebo; mentre 51 hanno ricevuto entrambe le iniezioni e 27 hanno concluso lo studio”. Il risultato è promettente, dicono gli studiosi: al momento nessuna di queste 27 persone ha manifestato eventi avversi significativi. “Vuol dire che, sinora, il trattamento dimostra di essere sicuro”, dichiara Antonio Uccelli dell’Università di Genova, coordinatore dello studio. Nel frattempo, il Comitato etico di Genova ha approvato un’estensione di altri due anni del progetto: si chiamerà Mesems Plus e questo, come spiega lo stesso Uccelli, “sarà importante per verificare più a lungo termine, oltre l’anno di osservazione previsto da Mesems, la sicurezza del trattamento in studio e l’eventuale” manifestarsi “di eventi avversi in tutte le persone trattate”.

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