L’isola di Luzon si prepara all’arrivo del tifone “Maysak”, un flusso di aria secca lo declasserà a tempesta tropicale durante il “landfall”

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11083886_10153187442453118_2271787737167254153_nDopo essersi rafforzato temporaneamente in un pericoloso super-tifone di 5^ categoria Saffir-Simpson “Maysak”, come previsto, scorrendo sopra il mar delle Filippine si è progressivamente indebolito, venendo rapidamente declassato alla 3^ categoria, con venti medi sostenuti fino a 180-190 km/h e raffiche di ben oltre i 200-210 km/h nell’area attorno l’occhio. Osservando le ultime immagini satellitari si nota come il tifone presenti una struttura alquanto ristretta, causa la presenza poco più ad ovest di aria sempre più secca in quota che viene trascinata dai venti nord-orientali legati al flusso dell’Aliseo di NE.

"Maysak" durante il passaggio a nord delle isole della Micronesia
“Maysak” durante il passaggio a nord delle isole della Micronesia

Questo flusso di aria più secca, in discesa dal bordo meridionale dell’anticiclone sub-tropicale permanente del Pacifico occidentale, nel corso delle prossime 12-24 ore rischia di agganciare la circolazione ciclonica legata a “Maysak”, determinandone un rapido indebolimento, declassando il sistema depressionario tropicale dalla 1^ alla 2^ categoria Saffir-Simpson, con venti medi sostenuti che non supereranno i 120-130 km/h e raffiche ben oltre superiori. L’aria secca, ben visibile pure dalle immagini del vapore acqueo, aggancerà il bordo più occidentale della tempesta già nel corso della mattinata di domani, determinando un rapido indebolimento dell’attività convettiva, con una conseguente perdita di potenza della struttura vorticosa durante il suo progressivo avvicinamento alle coste orientali dell’isola di Luzon. Pur perdendo gran parte della sua energia originaria il tifone continuerà a rappresentare una seria minaccia per l’isola di Luzon. Difatti, entro il pomeriggio di sabato, “Maysak” si appresterà ad effettuare il “landfall” sulle coste orientali di Luzon, nel tratto poco a sud della baia di Palanan, scaricando forti rovesci di pioggia accompagnati da venti forti, a tratti anche molto forti, dapprima da NE e N-NE, in successiva rotazione da NO e Ovest. Nonostante l’indebolimento la tempesta rischia, purtroppo, di causare gravi danni, con inondazioni, su buona parte dei villaggi della costa orientale di Luzon. Oltre ai forti venti l’impatto della tempesta produrrà anche consistenti mareggiate lungo tutte le coste orientali dell’isola filippina, con onde alte fino a più di 4 metri.

gl_sst_mmQuesto perché malgrado l’indebolimento la circolazione ciclonica tropicale riuscirà conservare attorno al proprio nucleo centrale una consistente quantità di vapore acqueo tropicale che sarà causa di precipitazioni, anche di carattere torrenziale, su diverse aree di Luzon. Subito dopo il “landfall” “Maysak” verrà rapidamente declassato a semplice tempesta tropicale, con una circolazione depressionaria attiva nella media troposfera. Questo perché a contatto con gli elevati rilievi presenti nella parte centrale dell’isola i cosiddetti “venti di sbarramento” del ciclone (sono le fortissime correnti che assumono un andamento circolare antiorario, orario nell’emisfero australe, attorno l’occhio centrale da sbarrare ogni ulteriore afflusso d’aria verso il centro del vortice) subiranno un certo attrito, tale da riuscire a rallentare la circolazione ciclonica nei bassi strati, indebolendola sensibilmente ad una tempesta tropicale carica di piogge, rovesci e temporali.

wp201504_satSaranno proprio queste forti piogge e questi temporali a causare i maggiori disagi e danni, rischiando di provocare l’ondata di piena di molti fiumi e corsi d’acqua, soprattutto nelle aree centrali di Luzon. Dopo aver attraversato l’entroterra di Luzon, indebolendosi ulteriormente, i resti di “Maysak”, ormai ridotto a semplice depressione tropicale, dovrebbero allontanarsi sul mar Cinese Meridionale, dissipandosi definitivamente nella giornata di lunedì 6 Aprile nel tratto di mare a sud delle coste della Cina meridionale.

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