I ghiacci artici smettono di sciogliersi dopo aver registrato il 4° minimo più basso della storia

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Lo scorso venerdì 11 Settembre i ghiacci artici hanno raggiunto il minimo stagionale, il quarto più basso di sempre

Lo scorso venerdì 11 Settembre i ghiacci marini dell’Artico hanno raggiunto il picco minimo stagionale, facendo registrare un estensione di ben 4.41 milioni chilometri quadrati. Dati alla mano si tratta del quarto minimo più basso di sempre finora registrato con l’ausilio del satellite polare. Anche quest’anno quasi la metà della Calotta polare si è sciolta. Per l’ennesimo anno consecutivo, lo scioglimento del ghiaccio marino ha aperto un lungo canale di acque libere tra l’Artico canadese e la costa siberiana, permettendo così la navigazione marittima lungo il “Passaggio a nord-ovest” e il “Passaggio a nord-est”.

Credit NOAA
Credit NOAA

Del resto c’era da aspettarselo. Solo oggi, dopo mesi di sconcertanti anomalie termiche positive, sul mar Glaciale Artico sono iniziate le prime nevicate autunnali, mentre le temperature cominciano a scivolare al di sotto della soglia degli zero gradi, dopo una delle estati più calde di sempre che ha determinato uno dei minimi di estensione dei ghiacci marini del mar Glaciale Artico più basso i sempre. Durante l’estate buona parte dell’area artica è stata interessata da una terribile anomalia termica positiva che è andata avanti per interi mesi, da Maggio fino ai primi giorni di Settembre, con valori di oltre i +10° +15° sopra media in un territorio più grande dell’Europa. Basta dare un’occhiata all’andamento termico nell’isola di Vize, una delle più settentrionali del nostro pianeta, che per intere settimane di fila ha sperimentato temperature elevatissime, di oltre i +10° +15° sopra la media stagionale. Si tratta di una delle più grandi anomalie termiche registrate sul pianeta in questo ultimo secolo di rilevazioni meteo/climatiche con una strumentazione che rispetta le norme internazionali. Solo in questi ultimi giorni, con l’arrivo dell’oscurità e il graduale raffreddamento delle masse d’aria che sovrastano il Polo Nord, le prime nevicate autunnali sono tornate ad imbiancare le isole dell’Arcipelago Artico russo e canadese, completamente spoglie fin dallo scorso mese di Maggio.

Prime nevicate autunnali sul nord della Siberia (credit NOAA)
Prime nevicate autunnali sul nord della Siberia (credit NOAA)

Le prime nevicate hanno lasciato i primi accumuli sulle coste. Prima nevicata autunnale anche al Capo Chelyuskin (stazione idrometeorologica chiamata Fedorova) dopo un Settembre di anomalie termiche positive a dir poco sconcertanti. I pochi cm di neve fresca caduti sull’isola di Kotelnyi sono stati nuovamente fusi. Ma forti anomalie termiche positive, nei giorni scorsi, si sono registrate pure in Siberia, specie nel polo del gelo della Jacuzia, dove le temperature già in questo periodo dovrebbero scendere parecchio sotto zero, con le prime gelate autunnali. Invece in questi giorni una estesa avvezione calda, richiamata da una circolazione depressionaria che dall’Artico si è estesa verso la Siberia centro-occidentale, aspirando lungo il margine orientale della circolazione depressionaria masse d’aria più calde e secche che dalle steppe dell’Asia centrale (Kazakistan, Uzbekistan, Turkmenistan) si sono dirette fino alla Siberia settentrionale. In molte località siberiane i termometri hanno varcato la soglia dei +10°C +15°C.

f144_temp850Nei prossimi giorni pero sulla Siberia centro-orientale è previsto un ulteriore brusco raffreddamento, non appena il vortice polare inizia ad approfondirsi in sede artica, pilotando masse d’aria piuttosto fredde che dal mar Glaciale Artico scivoleranno verso le lande siberiane, favorendo un primo brusco raffreddamento, mentre l’indebolimento dell’insolazione diurna creerà le situazioni adatte per le prime intense gelate, agevolate dalle inversioni termiche che si verranno a generare sopra le vaste distese continentali. Ma le cose non vanno meglio in Canada e in Groenlandia, dove solo recentemente si sono registrate le prime gelate autunnale, a circa 78° di latitudine nord.

Saunders Island and Wolstenholme Fjord with Kap Atholl in the background.Anche sull’Artico canadese non va per niente bene. Nei territori del profondo nord del Canada, lungo la tundra, le stazioni più fredde di Eureka e Resolute, che dovrebbero già essere sui -10°C -15°C, ancora sono senza neve al suolo. Le minime rimangono di poco sotto lo zero mentre le temperature massime sono ancora largamente positive, ben oltre la media del periodo. Ad inizio della nuova settimana, con il notevole rinvigorimento dell’attività del vortice polare in sede canadese e l’abbassamento dei raggi solari, anche sull’Artico canadese si faranno strada le prime nevicate a bassa quota, con un importante diminuzione dei valori termici.

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