Accadde oggi: nel 1966 la terribile alluvione di Firenze

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Risale a 49 anni fa il devastante vento alluvionale che colpì gran parte dell’Italia, ma in particolare Firenze, causando numerose vittime e danni incalcolabili al patrimonio culturale e artistico del capoluogo toscano

Non era la prima volta, e ovviamente nemmeno l’ultima, in cui l’Arno straripava. Nel corso dei secoli, anzi, il fiume e le sue piene hanno cambiato più volte il volto stesso di Firenze. Ma quella vissuta nel capoluogo toscano il 4 novembre 1966 è stata una catastrofe di portata eccezionale. Era l’alba di un venerdì quando il fiume tanto decantato da poeti e scrittori toscani, dopo una serie di piogge incessanti, straripò in più punti, arrivando persino ad invadere le vie del centro. La furia degli elementi si abbatté sulla città dell’arte italiana per eccellenza, coprendola con una quantità abnorme di acqua e fango, travolgendo gli edifici e mettendo in serio pericolo il suo immenso patrimonio artistico e storico, oltre che le vite degli stessi cittadini.

Alluvione-firenze1Era dunque l’alba quando, al culmine di un’eccezionale ondata di maltempo, uno dei più gravi eventi alluvionali mai accaduti in Italia fino a quel momento, colpì l’intera Toscana, e altre zone dell’Italia. L’evento anomalo colpì tutto il bacino idrografico dell’Arno, sia a monte che a valle della città. Quindi, oltre al centro storico, vennero ricoperti da acqua e fango anche numerosi quartieri periferici della città come Rovezzano, Brozzi, Peretola, Quaracchi, e alcuni centri dell’aretino, del Mugello, dove tra l’altro straripò anche il fiume Sieve, e diversi comuni periferici come Sesto Fiorentino e Signa. In queste ultime zone strariparono anche i fiumi Bisenzio ed Ombrone Pistoiese, insieme a tutti i torrenti e fossi minori. Anche Empoli e Pontedera subirono danni non indifferenti. Dopo la fine del maltempo, le campagne toscane rimasero allagate per giorni e i comuni isolati e danneggiati gravemente furono numerosi. A subire gravissimi danni anche la zona della Maremma, dove lo straripamento del fiume Ombrone causò un’ulteriore devastante alluvione, a seguito della quale la città di Grosseto fu completamente sommersa da fango e acqua.

Alluvione_di_Firenze_04Ma non fu solo la Toscana ad essere colpita dal devastante maltempo di quei giorni: in altre zone d’Italia diversi fiumi esondarono, in Veneto si registrò lo straripamento del Piave, del Brenta e del Livenza; il Polesine fu per gran parte allagato; in Friuli a fare danni fu il Tagliamento; Trento fu devastata dallo straripamento dell’Adige. Ma Firenze detenne il triste primato di città più colpita. Per anni il numero delle vittime è rimasto un mistero, anche a causa della segretezza mantenuta dalle autorità sull’argomento. Solo nel 2006 l’Associazione Firenze Promuove, grazie al giornalista Franco Mariani, ha reso pubblico un documento ufficiale che parla di 35 vittime, di cui 17 nella città capoluogo e 18 nei comuni della provincia. Il patrimonio artistico fiorentino, vero e proprio tesoro di tutta l’umanità, subì gravi danni e nei giorni successivi all’evento catastrofico ci fu uno sforzo comune da parte di tutti i cittadini e dei soccorritori arrivati da tutta Italia, e non solo, per salvare tutto il possibile, con un lavoro immane e certosino di rinvenimento, pulizia e catalogazione di opere, libri e altro materiale di fondamentale importanza culturale.

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