Questo è il trecentesimo anno del Chianti Classico. “300 anni e nemmeno una penna bianca“, recita una delle headline della campagna pubblicitaria. Il Chianti Classico non è solo un vino, ma uno strumento in grado di offrire un’alternativa valida ai turisti. L’attività di produzione vede la collaborazione di alcune migliaia di lavoratori e tecnici preparati, che hanno dedicato la loro vita alla valorizzazione di un territorio rurale, trasformandolo in una meta turistica importante. Questi trecento anni sono stati coronati dall’introduzione di una nuova categoria di Chianti, il Gran Selezione, una vera e propria inversione di tendenza. Non solo, il Chianti riscuote successo in altre 70 paesi del mondo; soprattutto nel Nord America, in Europa ed in molti paesi asiatici. Nel 2015, le vendite sono state molto positive. ”Siamo molto soddisfatti – afferma Sergio Zingarelli, presidente del Consorzio – dell’andamento del mercato del Chianti Classico: un risultato che almeno in parte è stato determinato dall’effetto traino generato dalla Gran Selezione, che ha rilanciato il Chianti Classico sul palcoscenico della critica internazionale, posizionandolo fra le eccellenze enologiche mondiali. Un risultato che è il giusto coronamento dei grandi sforzi e del lavoro di tutti i produttori e un premio alla compattezza sociale e alle scelte coraggiose e intelligenti intraprese insieme negli ultimi anni”. Per festeggiare l’anniversario, è stata organizzata una mostra in cui si racconta la storia di questo vino, allestita nei musei del Convento di Radda in Chianti a Casa Chianti Classico. Il Consorzio Vino Chianti Classico ha realizzato un percorso museale che si concentrerà sul territorio toscano, sul vino, i personaggi ed il contesto e, infine, sulla storia del mondo, cioè cosa avveniva intanto nel mondo.