Terremoto Aquila, geologi: “la cultura della prevenzione scarseggia”

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Dopo il terremoto in Abruzzo del 2009 è stato avviato il Piano nazionale per la prevenzione sismica, che ha previsto una programmazione pluriennale degli interventi, con risorse ripartite tra le Regioni sulla base dell’indice di rischio dei territori ma sono state soltanto gocce nel deserto”. 

A dichiararlo  Fabio Tortorici, presidente della Fondazione Centro studi del Consiglio nazionale dei geologi in occasione dell’incontro che si svolgerà all’ Aquila martedì 5 aprile all’Auditorium del Parco del Castello a partire dalle ore 10.

La Fondazione e l’Associazione vittime universitarie del sisma (Avus) negli anno scorsi ha dato vita al  Premio di Laurea Avus 2009 e adesso a premiare la migliore tesi universitaria sulla riduzione del rischio sismico saranno i sopravvissuti al tragico terremoto di sette anni fa, tra cui studenti e geologi, oltre che le famiglie delle vittime.

Fabio Tortoridici ha dichiarato che “gli interventi finanziati da questo piano straordinario dimostrano come ancora in Italia manchi una corretta conoscenza sullo stato del patrimonio edilizio scolastico, finalizzata a definire le reali priorità. Tali informazioni si dovrebbero conseguire con accurate valutazioni tecniche che richiedono indagini geologiche e ingegneristiche; questa è la lacuna da colmare se si vuole raggiungere una seria messa in sicurezza degli edifici scolastici e di tutti gli ambienti di lavoro“.

Nicola Tullo, presidente dei Geologi d’Abruzzo, ha invece detto“è importante che l’ attenzione sull’Aquila non venga mai meno perché la speranza è che questa tragedia possa finalmente determinare un’inversione di tendenza di un Paese dove la cultura geologica e la cultura della prevenzione scarseggiano a tutti i livelli”.

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