Gravidanza: lo smog respirato dalla mamma può causare asma nei neonati

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Secondo uno studio realizzato da un team di scienziati della University of British Columbia, in Canada, e pubblicato sulla rivista European Respiratory Journal, se la mamma in gravidanza respira aria inquinata dallo smog, c’è un’alta probabilità che il bambino nasca con problemi più o meno gravi legati all’asma. Secondo la ricerca, le probabilità che un bambino soffra di asma prima dei 5 anni, aumentano dunque se la mamma è stata esposta all’inquinamento atmosferico durante l’attesa. I ricercatori hanno seguito più di 65mila bambini canadesi, dalla nascita fino ai 10 anni di età, valutando l’esposizione a sostanze inquinanti tra cui il particolato fine, il monossido d’azoto, il monossido di carbonio, e il rischio di asma per i nascituri. Proprio quest’ultimo è risultato più alto del 25% se le mamme vivevano vicino ad autostrade. Le conclusioni sono state chiare: è potenzialmente pericolosa anche l’esposizione a un livello di sostanze inquinanti relativamente basso.

«Che l’inquinamento influisca sullo scatenamento e sull’amplificazione delle manifestazioni cliniche dell’asma è da tempo fuori discussione – sottolinea il dottor Lamberto Maggi, responsabile dell’Unità Operativa di Pneumologia di Humanitas Gavazzeni Bergamo –. I dati di questa nuova ricerca, pubblicati su un’autorevole rivista, sembrano suggerire che l’inquinamento ambientale possa addirittura condizionare in fase di sviluppo prenatale la predisposizione allo sviluppo della malattia asmatica dopo la nascita. Ovviamente ci vorranno ulteriori conferme – conclude il dottor Maggi –, ma tutto converge a farci mantenere un alto livello di attenzione per il nostro ambiente: si aprono infatti nuovi scenari che spingono a puntare sempre più l’attenzione sull’influenza che un ambiente inquinato può avere sull’aumento e sull’aggravamento dell’asma e di alcune altre patologie respiratorie».

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